Di Mauro Speranza
Investing.com - L’Italia è stata inserita nella watch list dei paesi tenuti sotto osservazione come partner commerciali che potrebbero “manipolare la propria valuta”.
L’Italia, spiega il rapporto semestrale sulle politiche valutarie dei principali partner commerciali, “ha registrato un surplus delle partite correnti del 2,5% del pil nel 2018, mentre il suo surplus commerciale con gli Stati Uniti è salito a 32 miliardi di dollari”.
“La competitività italiana”, prosegue il rapporto, “continua a soffrire della stagnante produttività e dei crescenti costi del lavoro”. Inoltre, il debito italiano è considerato “fonte di vulnerabilità”, con il “budget del 2019 che aumenterà probabilmente le spese correnti su base permanante attraverso due misure principali”, facendo riferimento al reddito di cittadinanza e Quota 100. Queste due misure, spiega ancora il rapporto, introdurranno “incertezza sulle prospettive di bilancio e finanziarie dell’Italia”.
Il rapporto, pertanto, invita l’Italia a “intraprendere fondamentali riforme strutturali per rafforzare la crescita di lungo termine, in linea con la riduzione dell'elevata disoccupazione e del debito pubblico, e salvaguardando la sostenibilità di bilancio. La Bce non è intervenuta unilateralmente sul mercato valutario dal 2001".
La lista è stata diffusa ieri dall’amministrazione di Donald Trump e figurano la Cina, Germania, Irlanda, Giappone, Corea del Sud, Malesia, Singapore e Vietnam. India e Svizzera sono stati rimossi nello scorso ottobre dallo stesso elenco.
L’inserimento nella lista presuppone tre requisiti richiesto, cioè un surplus delle partite correnti del 2%, un surplus commerciale con gli Stati Uniti di oltre 20 miliardi di dollari e intervenire attivamente sul mercato valutario del proprio paese.