La carne rossa aumenta i rischi di demenza e declino cognitivo

Pubblicato 22.01.2025, 09:42
© Reuters.  La carne rossa aumenta i rischi di demenza e declino cognitivo

Secondo una ricerca da poco pubblicata, il consumo di grandi quantità di carne rossa potrebbe essere collegato a un aumento del rischio di demenza e declino cognitivo.

Sappiamo già che consumare la carne rossa aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e di diabete di tipo due.

Ma adesso i ricercatori Mass General Brigham, dell'Università di Harvard e del Massachusetts Institute of Technology (Mit) negli Stati Uniti hanno analizzato i dati di migliaia di pazienti tra il 1980 e il 2018.

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La carne rossa accelera l'invecchiamento del cervello di un anno e mezzo

I ricercatori hanno scoperto che l'invecchiamento cognitivo è stato accelerato di circa 1,6 anni per ogni porzione media di carne rossa lavorata, che è circa 85 grammi.

Secondo loro, la sostituzione di una porzione di carne lavorata con noci e legumi diminuisce questi rischi del 19 percento per la demenza e del 21 percento per il declino cognitivo auto-riferito. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Neurology.

"Le linee guida per la dieta si concentrano sulla riduzione del rischio di malattie croniche come quelle cardiache e il diabete. Si parla molto meno di salute cognitiva, malgrado una correlazione con la carne rossa ci sia", ha dichiarato in un comunicato Daniel Wang, professore di nutrizione ad Harvard e autore dello studio.

"Speriamo che i nostri risultati incoraggino una maggiore considerazione del legame tra dieta e salute del cervello", ha aggiunto.

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I risultati dello studio da verificare con nuove ricerche

Sebbene la metodologia dello studio sia piuttosto solida, esso rimane di tipo osservazionale, quindi statistico.

"Non è mai possibile essere certi di quali siano le cause di singoli studi osservazionali, per quanto ampi e ben condotti", ha dichiarato a Euronews Health Kevin McConway, professore emerito di statistica applicata presso la Open University del Regno Unito, che non ha partecipato allo studio.

"Queste stime non ci dicono direttamente cosa accadrebbe in un gruppo di persone se cambiassero la propria dieta per mangiare meno carne rossa lavorata e più pollame o noci. Si potrebbero seguire i trend contenuti nello studio, ma non ne siamo sicuri al 100 percento", ha aggiunto.

Sia gli autori dello studio che McConway hanno sottolineato che serviranno ulteriori ricerche per avere risultati più solidi.

"Stiamo continuando a ricostruire questa storia per capire i meccanismi che causano la demenza e il declino cognitivo", ha detto Wang.

Meglio ridurre il consumo di carne rossa

McConway spiega che lo studio confronta i tassi di demenza in un gruppo di persone che mangiava carne rossa lavorata con altre che avevano un'alimentazione simile, ma mangiavano una porzione in meno al giorno di carne rossa lavorata e una porzione in più di altre fonti proteiche.

Un documento dell'associazione no-profit Eat e la rivista medica The Lancet consigliano di non consumare più di 98 grammi di carne rossa (maiale, manzo o agnello) alla settimana, sia per motivi sia ecologici che di salute.

"È meglio ridurre il consumo di carne rossa e di sostituirla con altri alimenti, anche se di solito questa raccomandazione è per prevenire altri tipi di malattia", ha detto McConway. Infatti, il consumo di carne rossa aumenta il rischio di cancro intestinale e/o di malattie cardiovascolari.

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