Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 9 marzo:
1. Attenzione alle variazioni nei compensi nel report sull’occupazione USA
Il Dipartimento per il Lavoro USA rilascerà il report sull’occupazione non agricola relativo al mese di febbraio oggi alle 8:30 ET (13:30 GMT) e sarà seguito con particolare attenzione più per quanto riguarda il dato sui compensi che quello sull’occupazione.
Si prevede un aumento di 200.000 posti di lavoro dopo i 200.000 di gennaio, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al minimo di 17 anni del 4,0% dal 4,1%.
I riflettori saranno puntati in particolare sui dati sulla media dei compensi orari, che dovrebbe essere salita dello 0,2% poco meno del mese prima. Su base annua, i compensi dovrebbero vedere un aumento del 2,8%, in calo dal 2,9% di gennaio che era stato l’incremento annuo maggiore in più di 8 anni e mezzo.
Un incremento dei compensi sarebbe un segnale di un possibile aumento dell’inflazione, facendo salire le probabilità di un aumento dei tassi di interesse nei prossimi mesi.
2. Borse USA stabili in attesa del report sull’occupazione
Con Wall Street che ha tirato un sospiro di sollievo ieri quando il Presidente USA Donald Trump ha annunciato i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio ma ha spiegato che Canada e Messico ne saranno esentati e che anche altri paesi potrebbero chiedere un’esenzione, gli investitori restano cauti anche se i future dei titoli azionari registrano lievi rialzi, dal momento che tutta l’attenzione è rivolta al report mensile sull’occupazione.
Alle 5:51 ET (10:51 GMT), i future Dow blue chip salgono di 30 punti, o dello 0,12%, i future S&P 500 vanno su di 2 punti, o dello 0,06% mentre i future Nasdaq 100 salgono di 5 punti, o dello 0,08%.
Intanto, le borse europee registrano dei ribassi, con l’indice di riferimento Euro Stoxx 50 giù dello 0,2% alle 5:52 ET (10:52 GMT).
I mercati asiatici hanno accolto la posizione più moderata di Trump sui dazi commerciali, tenendo però d’occhio gli sviluppi in Corea del Nord. Kim Jong ha promesso una “denuclearizzazione” e si è offerto di ospitare il primo summit USA-Corea del Nord, il che potrebbe rappresentare una svolta significativa nell’impasse nucleare nordcoreana.
Tuttavia, Trump ha assicurato che resterà vigile e che manterrà le sanzioni fino a quando non verrà firmato un accordo. Il Presidente USA ha accettato l’invito a incontrare il leader nordcoreano e i preparativi per il vertice sono in corso.
3. La BoJ non sorprende
La Banca del Giappone ha confermato la sua posizione in merito allo stimolo monetario in occasione dell’ultimo vertice di politica monetaria di Haruhiko Kuroda prima dell’inizio del suo nuovo mandato, il mese prossimo.
La BoJ ha lasciato invariati i tassi di interesse, le impostazioni di controllo della curva del rendimento e gli acquisti di asset, in linea con le previsioni del mercato.
Kuroda ha promesso di raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2% dell’autorità monetaria preparandosi a cominciare il secondo mandato.
“Come sottolineiamo sempre nelle nostre dichiarazioni di politica monetaria, la BoJ opererà degli appropriati aggiustamenti alla politica prendendo in considerazione gli sviluppi dell’attività economica e dei prezzi nonché le condizioni finanziarie, tentando di mantenere lo slancio verso il raggiungimento dell’obiettivo di stabilità dei prezzi”, ha dichiarato Kuroda.
“Se lo slancio non viene mantenuto, allora ovviamente prenderemo in considerazione un ulteriore allentamento monetario”, ha aggiunto.
4. Inflazione cinese al massimo di 4 anni
L’inflazione cinese è salita più del previsto a febbraio, toccando il massimo dal novembre 2013, sebbene il dato positivo sia stato attribuito a delle distorsioni derivanti dai prezzi più alti dei prodotti alimentari per via dei festeggiamenti del Capodanno Lunare cinese.
Su base annua, l’indice dei prezzi al consumo è salito del 2,9%, quasi il doppio della lettura del mese prima, superando le aspettative di un dato pari al 2,5%.
Tuttavia, l’indice sui prezzi alla produzione cinese è sceso al tasso più lento degli ultimi 15 mesi a febbraio, poiché il costo delle materie prime e di altri costi alla produzione è salito ad un tasso più debole, segnale di un possibile indebolimento dei profitti del settore industriale. L’aumento del 3,7% dell’indice IPP di febbraio ha deluso le attese di un aumento del 3,8%.
5. Il greggio recupera le perdite settimanali in attesa dei dati sullo scisto USA
Il prezzo del greggio riguadagna terreno questo venerdì, grazie alla notizia dell’incontro tra Stati Uniti e Corea del Nord, ma i timori per le scorte e i livelli di produzione USA continuano a pesare sulla materia prima.
I future del greggio USA salgono dello 0,83% a 60,62 dollari alle 5:52 ET (10:52 GMT), mentre il greggio Brent schizza dell’1,01% a 64,24 dollari.
Il riferimento statunitense si avvia comunque a segnare un crollo dell’1%.
Nel corso della giornata, gli investitori avranno maggiori dettagli sulla produzione di petrolio da scisto USA con il report settimanale di Baker Hughes sul numero di impianti di trivellazione attivi.