ROMA (Reuters) - In vista della messa a punto della legge di Stabilità d'autunno, Matteo Renzi chiarisce che la strada maestra per il governo è quella della riduzione delle tasse, e torna a criticare la minoranza del suo partito, il Pd, che preferirebbe agire sulla domanda.
Nella prima newsletter dopo la breve pausa estiva, il premier torna sugli interventi del suo esecutivo per ridurre la tassazione su famiglie e imprese e scrive: "Autorevoli esponenti della maggioranza (precisamente esponenti della minoranza del mio partito) intervengono per dire che bisogna smetterla di ridurre le tasse. Perché una parte dei politici italiani pensa che ridurre le tasse sia un errore".
"Noi possiamo e dobbiamo fare una sola cosa: continuare a ridurre le tasse per i cittadini, fare di tutto per incentivare il lavoro e produrre ricchezza, perché solo così riparte la nostra economia. Tutto il resto è solo noia (o bufale: qualcuno ha provato a diffondere la notizia che all'importo del canone rai in bolletta fosse applicata l'Iva, roba da matti)", spiega Renzi a poche ore dalla conferenza stampa di Ventotene con Angela Merkel e François Hollande, voluta per rilanciare il ruolo dell'Italia in Europa nonostante le difficoltà dell'economia.
Renzi ricorda i tagli già effettuati come il bonus da 80 euro per il ceto medio, la decontribuzione per le assunzioni con contratto a tutele crescenti, il taglio dell'Irap sul costo del lavoro e l'azzeramento dell'Imu sugli imbullonati per favorire le imprese. La eliminazione di Imu e Irap agricola e la Tasi sulla prima casa. Cita infine la decisione di cancellare l'aumento di una tassa aeroportuale che ha portato la compagnia aerea RyanAir ad annunciare un investimento di 1 miliardo di dollari in Italia.
Con l'economia che anche quest'anno potrebbe crescere sotto l'1% (la stima del governo è di 1,2%), però, la coperta è corta per i nuovi interventi e in una intervista a Repubblica il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha confermato sabato che l'Italia intende chiedere a Bruxelles anche per il 2017 l'attivazione delle clausole di flessibilità.
Per Calenda, le risorse ottenute devono andare alle imprese e non a ulteriori bonus (lo stesso Renzi aveva annunciato nei mesi l'ipotesi di estendere gli 80 euro ai pensionati al minimo). Il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, ha detto diverse volte che il taglio dell'Irpef sarà nel 2018 mentre nel 2017 dovrebbero esserci ulteriori tagli delle tasse sul lavoro.
Altra partita importante è quella delle pensioni ma la dotazione è al momento modesta per cui bisognerà scegliere tra il prestito pensionistico (Ape), l'aumento delle minime o l'impianto della no tax area.
Ad incrementare la discordia l'altro viceministro dell'Economia, Enrico Zanetti di Scelta Civica, secondo il quale le pensioni sono l'ultima priorità, dopo il taglio delle tasse e gli statali, che aspettano da anni il rinnovo contrattuale.
Per ora, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha garantito l'impegno a sterilizzare le clausole di salvaguardia, gli aumenti di Iva e accise in programma da gennaio. E alla domanda se il taglio dell'Ires dal 27,5 al 24% sarà mantenuto, risponde: "Siamo impegnati a confermare i tagli di tasse già deliberati". Sul resto si lavora ancora.
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