Investing.com – Sale l’attesa per il prossimo meeting della Bce in calendario giovedì 12 dicembre.
Verso un taglio da 25 punti base
A novembre l’inflazione è tornata a salire al 2,3%, spinta dal rincaro dei prezzi dei beni alimentari e dal rallentamento inferiore alle attese dell’energia. Tuttavia, l’accelerata era prevista da Francoforte che comunque si aspetta di vedere i prezzi rientrare sul target del 2% nel 2025. La prospettiva, unita alle difficoltà economiche del settore manifatturiero dell’Eurozona, rafforza l’ipotesi di un taglio da 25 punti nella riunione di giovedì, con l’allentamento della politica monetaria che secondo gli analisti proseguirà anche nel corso del 2025.
Di questo scenario dovrebbe beneficiare chi ha un mutuo a tasso variabile.
I vantaggi per chi ha un mutuo variabile
In particolare, Le simulazioni di MutuiOnline.it evidenziano che attualmente un tasso variabile a 20 anni, su un mutuo di 150.000€, ha un TAN medio del 4,04% e una rata di 912 €, mentre l’offerta migliore per la stessa tipologia di mutuo ha un TAN del 3,64% con una rata pari a 880 €. Un taglio di 25 punti base da parte della Bce permetterebbe a coloro che hanno scelto questo tipo di finanziamento un risparmio mensile sulla rata che può arrivare fino a 20 € rispetto a oggi. Con il TAN medio che si abbasserebbe al 3,79% e il migliore al 3,39%, la rata media scenderebbe a 892 € e la migliore 861 €, per un risparmio rispettivamente di 4.722 € e 4,628 € sugli interessi del mutuo rispetto a oggi per chi ha appena acceso o deciderà di accende un mutuo a tasso variabile nel prossimo futuro.
Oltre 1.000 euro in meno nel giro di un anno
Il cambio di rotta degli ultimi mesi da parte della Bce, che a partire da giugno ha operato tre tagli dei tassi di interesse, ha portato la rata ad abbassarsi notevolmente rispetto a 12 mesi fa. Infatti, a dicembre dello scorso anno, il TAN medio per un mutuo a tasso variabile a 20 anni si attestava al 4,85%, con una rata mensile di 987€ ovvero 65€ più cara rispetto a ora se si considera un mutuo di 150.000 €. Un ulteriore taglio nella prossima riunione, che sarebbe il terzo consecutivo e il quarto nell’arco dell’anno, porterebbe a un risparmio di 85 € al mese e oltre 1.000 € all’anno rispetto a un anno fa, per un totale di 20.421€ in meno sulla durata del mutuo.
Con altri 3 tagli variabile al 3%
Guardando al futuro, l’allentamento della politica monetaria previsto da parte degli analisti nel corso del 2025 potrebbe portare a tre tagli da 25 punti base ciascuno entro dicembre dell’anno prossimo. In questo caso, il TAN medio del tasso variabile scenderebbe al 3,04%, con la migliore offerta al 2,64% che sarebbe dunque più conveniente dell’attuale tasso medio del fisso, che si attesta al 2,87%, e leggermente più alta del minimo di novembre, che è al 2,51%.
Segnali di ripresa per il mercato dei mutui
“Le operazioni della Banca Centrale Europea nel 2024 hanno stimolato il mercato dei mutui, che sta mostrando segni di ripresa grazie a tassi di interesse più favorevoli per i consumatori”, commenta Matteo Favaro, coo & managing director Financial products di MutuiOnline.it. “In attesa della conferma di un ulteriore taglio nella riunione di giovedì, le previsioni indicano un possibile riequilibrio tra mutui a tasso variabile e fisso entro la fine del 2025. Attualmente, il tasso fisso, che si mantiene su livelli storicamente accettabili, è la scelta più comune per i clienti MutuiOnline.it in ragione della grande convenienza rispetto al tasso variabile. La normalizzazione tra i due tipi di finanziamento offrirebbe ai consumatori una gamma più ampia di opzioni, consentendo un confronto più efficace tra le diverse offerte”.
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