Il nuovo esecutivo europeo si è appena insediato e i lobbisti del settore finanziario hanno già pronta una lista di leggi che vorrebbero fossero corrette o eliminate.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha promesso di fare della competitività la parola d'ordine del suo secondo mandato, visto che i dati economici mostrano che il blocco è molto indietro rispetto ai risultati degli Stati Uniti.
Una di queste norme, ha dichiarato Frédéric de Courtois di AXA a Euronews, è la storica legislazione di Bruxelles sull'intelligenza artificiale approvata all'inizio dell'anno, che sottopone i sistemi di apprendimento automatico più rischiosi a regole severe con multe potenzialmente pari al 7 per cento del fatturato in caso di violazione.
Per l'ex commissario europeo Thierry Breton si tratterebbe di una normativa "equilibrata, basata sul rischio e a prova di futuro", che ha reso l'Europa "uno standard globale di riferimento per l'IA affidabile".
Ma l'industria sembra ancora all'oscuro di tutto e lo vede come un emblema dell'approccio troppo cauto dell'Unione europea.
De Courtois, vice amministratore delegato di AXA e presidente della lobby Insurance Europe con sede a Bruxelles, ha dichiarato di non avere "alcuna idea di come implementare l'AI Act", nonostante la tecnologia sia una "questione critica per il settore assicurativo".
De Courtois ha citato le potenziali applicazioni dell'IA nella determinazione dei prezzi, nei sinistri e nella sottoscrizione, ma ha affermato che le preoccupazioni relative a pregiudizi o violazioni della privacy possono essere affrontate attraverso una serie di principi, piuttosto che con una legge prescrittiva di 144 pagine.
"L'approccio europeo è quello di cercare di avere una risposta per ogni cosa, e credo che non sia il modo giusto di farlo", ha detto.
"Dovremmo assicurarci di non regolamentare prima di innovare".
Nel discorso di mercoledì, pronunciato poco prima di essere confermata per un secondo mandato con 370 voti favorevoli e 282 contrari, von der Leyen ha promesso agli eurodeputati che snellirà gli eccessivi oneri normativi.
Potrebbe iniziare con una serie di recenti leggi finanziarie che richiedono alle imprese di dettagliare l'impatto ambientale delle loro catene di fornitura, che molti lamentano di creare requisiti concorrenti o contrastanti.
Il cambiamento climatico è "la più grande minaccia che abbiamo di fronte", con gli assicuratori spesso lasciati a pagare il conto di eventi meteorologici estremi come le inondazioni, ha detto de Courtois, ma spera che l'urgenza dell'azione sia temperata con "pragmatismo e flessibilità".