Secondo Amundi, la risposta europea alla crisi da virus è forte e non va sottovalutata. Preservare la liquidità puntando sul debito di alta qualità. In questa crisi le banche non sono il problema ma parte della soluzione
La risposta europea alla crisi da virus è stata forte sul fronte monetario, mentre a livello di istituzioni politiche europee siamo a un bivio, con le prossime due settimane diventate cruciali per vedere se prevarrà la volontà di rafforzare l’Unione e soprattutto quali misure saranno “digeribili” da entrambi gli schieramenti. Vale a dire dai Paesi contrari alla mutualizzazione del debito, ma anche dai Paesi più colpiti e contrari a qualsiasi condizionalità sui prestiti di emergenza. I coronabond sono improbabili nel breve termine, perché la parte più difficile sarà nei dettagli tecnici dell’implementazione, ma nell’Eurozona sono disponibili altri strumenti monetari e fiscali.
L’AZIONE DELLA BCE È RIUSCITA A CALMARE I MERCATI E LA SITUAZIONE È DESTINATA A MIGLIORARE
Partendo da questo assessment, Monica Defend, Global Head of Research, ed Eric Brard, Head of Fixed Income di Amundi, sottolineano in una lunga e articolata analisi come le misure attuate finora siano comunque riuscite a calmare parzialmente i mercati, suscitando notevole interesse da parte degli investitori verso il mercato obbligazionario euro, sia per i titoli sovrani, che offrono generosi premi nelle recenti emissioni, sia per il mercato corporate, che ha visto un’ondata di emissioni primarie, rese possibili grazie all’azione della BCE in una situazione è destinata a migliorare in futuro...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge