La concomitante escalation Iran-Israele e le sanzioni sui metalli russi segnalano un aumento del rischio geopolitico e suggeriscono di investire in materie prime come petrolio, alluminio, nichel, rame e oro
l recente attacco diretto dell’Iran a Israele è senza precedenti e segna un cambiamento cruciale nella geopolitica globale, introducendo un’era di tensioni e incertezze crescenti. Questo nuovo e allarmante capitolo nell’intricato racconto del Medio Oriente espone ad un’ulteriore escalation o, anche se al memento meno probabile, di un’eventuale de-escalation, con percorsi differenti che comportano implicazioni significative per i mercati globali e per gli investitori
PER L’IRAN ‘QUESTIONE CONCLUSA’
“Sebbene le autorità iraniane abbiano dichiarato ‘conclusa’ la questione, non si possono affatto escludere ulteriori escalation. In tutti i casi, la situazione è fonte di elevata volatilità, in particolare alla luce delle potenziali sanzioni contro le esportazioni di petrolio iraniano, che potrebbero ulteriormente sconvolgere il panorama energetico globale” fa sapere Hakan Kaya, gestore del fondo Neuberger Berman Commodities...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge