Di Alessandro Albano
Investing.com - I titoli di Stato dell'Eurozona sembrano risentire del dibattito sugli stimoli monetari che circonda la riunione di oggi della Banca Centrale Europa, con i principali benchmark dell'area euro tutti in rialzo.
In Italia (lo Stato che più beneficia dei programmi di quantitative easing di Francoforte), il Btp a 10 anni segna un aumento del rendimento dell'1,4% (0,844%), con spread sul Bund decennale a 108 punti base. Nella parte bassa della curva, il titolo a due anni registra il +3,2% al -0,367%, mentre il quinquennale torna in area 0,1% (+16% intraday).
Il titolo di Berlino resta negativo ma aumenta del +4,6% al -0,23%, mentre il decennale francese (in negativo dalla seconda metà del 2019 fino allo scorso aprile), registra il +13% al +0,133% di rendimento.
Tra gli strumenti periferici, il benchmark spagnolo avanza del +1,7% allo 0,41%, con il titolo di Atene che rende lo 0,835% (+1,8%). L'unico in controtendenza è il titolo portoghese, in calo del 5% allo 0,413% (spread sul tedesco sui 65 pbs).
Nonostante il rialzo odierno, il consenso generale è per un mantenimento della politica monetaria almeno fino a dopo l'estate. In questo modo, Francoforte avrà il tempo di analizzare la variazione dei prezzi dei prossimi mesi, che andrà in parallelo alle continue riaperture (soprattuto nei servizi) e alla ripresa economica.
Secondo Fineco Asset Management, "la BCE rimarrà accomodante e continuerà a impegnarsi sugli acquisti di titoli, nei termini già annunciati di acquisti significativamente più alti”, ma riducendo in realtà gli acquisti veri e propri sul campo".
"Il mercato delle obbligazioni sarà sostenuto dalla BCE anche con un tasso di inflazione più alto, il che dovrebbe continuare ad aiutare asset class come le obbligazioni legate all’inflazione", secondo gli analisti della banca.
Guardando alle valute,l'euro/dollaro si muove in un range molto stretto a 1,2163 in una sorta di modalità "wait and see" prima dell'annuncio BCE, con l'indice di volatilità valutaria di Deutsche Bank (DE:DBKGn) ai minimi dal febbraio 2020.
Per Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management, se la BCE non parlerà di tapering, l'EUR/USD scenderà sotto verso 1,21, mentre "se la fiducia nella ripresa sarà così forte da spingerla a preparare il terreno ad una riduzione degli asset, la coppia potrebbe avere un rimbalzo molto forte", con la Federal Reserve che "potrebbe compiere altri passi avanti verso una normalizzazione della politica monetaria".