ROMA (Reuters) - Il presidente della Commissione bilancio della Camera ed economista della Lega, Claudio Borghi, ha detto che il piano del partito per la manovra 2020 punta ad evitare l'aumento dell'Iva previsto dalle clausole di salvaguardia e che il deficit resterà sotto il 3%.
In una intervista a La Stampa, Borghi dice che la finanziaria di un eventuale governo a guida Matteo Salvini, che potrebbe uscire da un voto anticipato, "è già pronta".
Prevede il taglio dell'Irpef, il blocco dell'Iva e con il deficit che non supererà il 3%, dice l'economista del Carroccio.
Borghi ha spiegato a Reuters che il deficit salirebbe al 2,8% come "effetto contabile isolato del non far aumentare l'Iva", senza indicare un target di deficit preciso, perché troppo presto per fare questo calcolo, ma dicendo che sarà sotto il 3%.
Nell'intervista Borghi dice inoltre che il deficit beneficerà anche di "una marea di voci positive che hanno iniziato a farsi vedere con l'assestamento di bilancio e che vanno tenute in conto".
Per sterilizzare l'incremento delle aliquote Iva, Borghi ipotizza anche un possibile decreto.
Il taglio delle tasse promesso dalla Lega sarà graduale. "Il 15% va raggiunto con gradualità, però bisogna iniziare da subito e garantirlo a tanti", dice spiegando che si punta a un risparmio fiscale netto da 10-15 miliardi.
Il deficit 2019 dovrebbe chiudersi al 2,04% secondo gli obiettivi del governo, che per il 2020 ha indicato un obiettivo di 2,1%.