Gli investitori valutano gli ultimi dati che confermano crescita debole in Europa mentre la produzione industriale tedesca delude, rafforzando l’aspettativa che la BCE tenga i tassi fermi la settimana prossima
Le principali piazze azionarie europee non riescono a mantenere i guadagni iniziali e si muovono deboli intorno alla parità dopo i dati che hanno confermato la crescita debole del PIL dell’Eurozona mentre in Germania la produzione industriale cade dello 0,8% sul mese a luglio, sotto le attese. Indicatori che rafforzano le aspettative che la Bce possa astenersi dall’alzare i tassi la prossima settimana. Intanto dagli USA richieste di sussidi di disoccupazione sotto le stime alimentano le attese di tassi della Fed alti a lungo.
A soffrire in Europa soprattutto i tecnologici, seguiti dai materiali di base, mentre all’opposto si muovono in rialzo le utility e i titoli legati alla sanità, considerati relativamente immuni al deterioramento del ciclo economico.
Anche a Milano l’indice FTSE MIB si muove sotto i 28.200 punti. A livello di singoli titoli, bene Generali (BIT:GASI) e Terna (BIT:TRN), seguiti a distanza da Telecom Italia (BIT:TLIT), sempre in attesa degli sviluppi dei negoziati tra Governo e KKR sulla NetCo. Sul versante opposto Eni (BIT:ENI) insieme ai principali bancari.
Sugli altri mercati il prezzo del petrolio si tiene sui massimi recenti con il WTI poco sotto gli 88 dollari e il Brent sopra i 90 dollari. Euro sempre debole scivola appena sotto la soglia di 1,07 contro dollaro mentre si muovono in lieve calo i rendimenti dei principali titoli di Stato con il BTP italiano sopra il 4,3% e il Bund tedesco sopra il 2,6%.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge