WASHINGTON - L'ex presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, ha suggerito che la Federal Reserve potrebbe prendere in considerazione una riduzione dei tassi di interesse potenzialmente entro marzo, anche se l'inflazione non ha ancora raggiunto l'obiettivo del 2%. In una recente intervista, Bullard ha sottolineato l'importanza di aggiustamenti politici tempestivi per evitare di dover prendere misure più drastiche in seguito.
Bullard, noto per la sua posizione da falco sull'inflazione, ha dichiarato di aspettarsi che l'inflazione di fondo si avvicini al 2% entro il terzo trimestre di quest'anno. Questa previsione è stata formulata nonostante le continue preoccupazioni per la rigidità del mercato del lavoro e le persistenti pressioni inflazionistiche.
In seguito alle dichiarazioni di Bullard, i rendimenti del Tesoro hanno subito un notevole calo. Il titolo decennale è sceso al 4,10% e quello biennale al 4,32%.
L'indice dei prezzi delle spese per consumi personali, una misura chiave dell'inflazione, è sceso a un tasso annualizzato del 2,6% nel dicembre dello scorso anno. La prossima pubblicazione è prevista per il 26 gennaio. Sebbene questo calo suggerisca un raffreddamento dell'inflazione, alcuni analisti rimangono cauti riguardo ai potenziali rischi associati a un prematuro allentamento delle politiche, in particolare alla luce dei mercati del lavoro ancora rigidi.
I commenti di Bullard hanno arricchito il dibattito sulle prossime mosse della Fed, che si sta muovendo tra il contenimento dell'inflazione e il sostegno alla crescita economica. La possibilità di un taglio dei tassi entro marzo, come ipotizzato da Bullard, sarà tenuta sotto stretta osservazione dai mercati e dai responsabili politici nelle prossime settimane.
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