Di Peter Nurse e Alessandro Albano
Investing.com - Ricominciano le trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina, mentre proseguono le indagini sul Covid. In attesa dei dati macro (PIL e sussidi disoccupazione), Wall Street è impostata per un'apertura più debole. In Europa, l'azionario non mostra una chiara direzione, con Shell in calo dopo la sentenza di un tribunale olandese. Bene Piazza Affari. Questi sono i market mover di giovedì:
1. Colloqui commerciali USA-Cina
Le due maggiori economie del mondo hanno ripreso le conversazioni, segnando il primo impegno formale tra i rappresentanti commerciali dei due Paesi da quando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è entrato in carica a gennaio.
Entrambe le parti hanno convenuto che il rapporto commerciale bilaterale è molto importante, tentando di mettere da parte le tensioni createsi durante l'amministrazione Trump.
L'amministrazione Biden sta conducendo una revisione completa della politica commerciale USA-Cina, prima della scadenza dell'accordo di Fase 1 alla fine del 2021.
L'accordo, firmato nel gennaio 2020 poco prima dell'inizio della pandemia Covid-19, richiedeva alla Cina di aumentare drasticamente gli acquisti di beni agricoli, manufatti, energia e servizi statunitensi. Tuttavia, la Cina è scesa di circa il 40% al di sotto dei suoi obiettivi di acquisto nel 2020, ed è in ritardo nelle importazioni nel 2021.
2. Futures in calo prima dei dati
Le azioni statunitensi dovrebbero avviare gli scambi odierni leggermente al ribasso, con gli investitori che stanno digerendo la possibilità che la Federal Reserve riveda la politica monetaria accomdodante in vista dei dati sull'occupazione e sul prodotto interno lordo del primo trimestre.
I futures Dow Jones sono in calo di 25 punti, i futures S&P 500 perdono lo 0,2%, mentre i futures Nasdaq 100, indice più esposto a tassi ed inflazione, segnano un ribasso dello 0,5%.
Il numero settimanale di americani che hanno richiesto il sussidio di disoccupazione è previsto a 425.000 nella settimana terminata il 22 maggio, dopo che questa misura è scesa a un nuovo minimo dell'era pandemica di 444.000 la settimana precedente. Importante sarà anche il numero dei sussidi continui (misurati con un intervallo di una settimana rispetto a quelli iniziali), aumentati di oltre 100.000 a 3.751 milioni la scorsa settimana.
Attenzione anche ai dati sui beni durevoli per aprile e alla seconda lettura del PIL del primo trimestre (consenso +6,5% da prima lettura di 6,4%).
3. Eurolistini accusano Shell e Bayer
Le borse europee scambiano contrastate, con gli investitori in attesa dei dati sull'occupazione statunitense. Il Dax perde lo 0,25% zavorrato dal gruppo farmaceutico Bayer (DE:BAYGN) dopo una pesante decisione giudiziaria.
Come scrive Reuters, per il titolo del gruppo tedesco si prevede la peggiore sessione in tre mesi, dopo che un giudice statunitense ha rifiutato il progetto di ricorso collettivo per risolvere le future dispute legate a Roundup e ad altri erbicidi a base di glifosato.
A Londra, il Ftse 100 cede lo 0,2% appesantito da Shell (LON:RDSa) dopo la decisione di una corte olandese che ha ordinato al colosso petrolifero di intensificare drasticamente i tagli alle emissioni di gas serra già programmati dall'azienda. La Corte ha intimato a Shell di ridurre le emissioni di carbonio del 45% rispetto ai livelli del 2019, entro il 2030.
Questa storica sentenza, scrive Reuters, potrebbe dare il via ad azioni legali contro le industrie dell'energia in tutto il mondo, con i maggiori titoli energetici che ne stanno risentendo sul mercato azionario.
A Piazza Affari, il FTSE MIB avanza dello 0,62% con il tema delle fusioni bancarie al centro dell'attenzione dopo la mossa di Unipol (MI:UNPI) sulla Popolare di Sondrio (MI:BPSI).
4. Prezzi greggio in calo
Il brent cede lo 0,77% a $68,20 al barile, mentre il greggio WTI perde lo 0,7% a $65,75, con l'ottimismo generato dall'arrivo della stagione turistica in Europa e negli Usa che compensa i timori dovuti alla domanda in India e al ritorno dell'export iraniano.
Le scorte Usa di greggio sono calate la scorsa settimana, secondo la Energy Information Administration, mentre la graduale eliminazione delle restrizioni relative al Covid-19 ha fatto aumentare la domanda di benzina.
Da aprile, scrive Reuters nell'aggiornamento di mercato, sono in corso negoziati tra l'Iran e gli Stati Uniti per arrivare alla revoca delle pesanti sanzioni imposte a Teheran a causa del suo programma nucleare, tra cui quelle sul settore dell'energia.
Un accordo potrebbe, tuttavia, intaccare la precaria bilancia domanda/offerta del mercato del greggio, ancora appesantito dagli effetti della pandemia. Teheran, infatti, potrebbe portare sul mercato fino ad un milione di barili al giorno.
La fine delle sanzioni sul greggio dell'Iran sarà uno dei temi caldi alla prossima riunione dell'Opec+, gruppo che comprende i paesi dell'Opec e gli alleati, in programma per l'1 giugno, in cui i produttori di petrolio dovranno decidere se rivedere i piani di allentamento dei limiti alla produzione, in funzione del possibile ritorno delle esportazioni iraniane sul mercato.