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Cina: un'economia che dopo il Covid non riesce a ripartire

Pubblicato 11.05.2023, 10:44
Aggiornato 11.05.2023, 10:57
© Reuters.
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Investing.com - Gli ultimi numeri sull'inflazione cinese hanno fatto alzare le sopracciglia a molti economisti, che ora si chiedono quali saranno le prossime mosse di Pechino per incentivare le crescita interna dopo quasi tre anni di lockdown.

I dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,1% su base annua nel mese di aprile, inferiore alle aspettative di un aumento dello 0,4% e alla lettura del mese precedente dello 0,7%. L’inflazione mensile è diminuita dello 0,1% ad aprile rispetto al mese precedente, disattendendo le aspettative che la volevano stabile.

Inoltre, l’indice dei prezzi alla produzione si è ridotto del 3,6% ad aprile, rispetto alle aspettative di un calo del 3,2% e al calo del 2,5% del mese precedente, attestandosi sul livello più basso da maggio 2020, quindi al picco della pandemia.

E' vero che l'export è aumentato dell'8,5%, ma a questo va aggiunto un forte calo delle importazioni che pone altrettante domande sull'attività delle imprese in Cina, sopratutto della componente manifatturiera.

Mike Kerley, portfolio manager di Janus Henderson, fa notare in una nota inviata ad Investing.com che la maggior parte del calo dei prezzi al consumo è da attribuire "alle interruzioni delle forniture dello scorso anno, insieme al calo dei prezzi dei generi alimentari e dell'energia e allo sconto nel settore automobilistico".

L'inflazione nel settore dei servizi ha continuato a essere forte, ma questi numeri, scrive il manager, "riflettono il fatto che l'economia cinese non è ancora in fase di ripresa su larga scala".

Secondo Kerley l'inflazione aumenterà nei prossimi mesi con "l'esaurirsi dell'effetto base e il rafforzamento dell'economia", con la banca centrale cinese e il govenro cinese che hanno spazio per concordare nuove misure di stimoli dopo i miliardi di yuan iniettati già nell'economia locale nei mesi scorsi.

"C'è ampio spazio per un ulteriore allentamento monetario qualora se ne presentasse la necessità", sottolinea il manager, ricordando che il tasso principale della banca cinese è al 3,65%.

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