“Garantendo la massima sicurezza ci sono aziende pronte a riaprire senza aspettare il 4 maggio”, spiega Paolo Balistreri, segretario generale di Confindustria Piemonte. “Tessile e automotive i settori più penalizzati mentre nostri competitor come la Germania non hanno mai chiuso”
“Dobbiamo dare ossigeno alle imprese, questo lockdown ci ha stremato: noi diciamo che chi può partire, ovviamente con l’ok del governo e della Regione e garantendo prima di tutto la massima sicurezza, lo potrebbe fare senza aspettare il 4 maggio. Proviamoci.” Così il segretario generale di Confindustria Piemonte, Paolo Balistreri spiega a Financialounge.com la proposta della confederazione che punta a rimettere in attività già dalla prossima settimana aziende di filiere che lavorano molto con l’estero e stanno rischiando di perdere le commesse. Una sperimentazione che preveda aperture ordinate e progressive, da concordare con istituzioni e sindacati sulla base del rispetto della sicurezza dei lavoratori. “Ci sono interi comparti che stanno soffrendo molto, penso innanzitutto a quello del tessile che ha una attività d’internazionalizzazione molto forte: proviamo con un gruppo d’imprese a ripartire subito, di accelerare, sempre nella massima sicurezza possibile per i lavoratori”.
LO STUDIO DEL POLITECNICO ALLA BASE DELLA RIPARTENZA
“La base è lo studio messo a punto dal Politecnico. È molto corposo. Per noi il problema sarà spiegarne i contenuti alle imprese, declinarlo in modo semplice e diretto per rendere chiaro cosa debbano fare per essere pronte a ripartire – continua Balistreri – Ci sono dei buoni punti di riferimento per la ripartenza, l’accordo tra la Confindustria e i sindacati del 14 marzo e l’accordo tra Fca (MI:FCHA) e sindacati. Il problema maggiore potrebbe riguardare le imprese più piccole. Noi siamo in grado di lavorare per la ripartenza, è il sistema che deve mettere insieme le cose: fornire le mascherine, il gel igienizzante e i guanti, organizzare i trasporti”...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge