Di Geoffrey Smith e Alessandro Albano
Investing.com - Il mondo delle stablecoin sta soffrendo una crisi esistenziale che si sta mettendo in dubbio l'intera impalcatura su cui si basa il mondo delle cripto. Intanto, sui mercati regolamentati non si calmano i timori per le mosse delle banche centrali, con Apple che perde la corona di società con market cap più importante. Mentre il gas russo potrebbe essere pagato in rubli dai Paesi europei, la Nato potrebbe accogliere due nuovi membri. Ecco le notizie principali di questo giovedì:
1. Disastro cripto
La più grande stablecoin del mondo è scesa al di sotto del suo valore nozionale di 1:1 sul dollaro, con il selloff sul mondo delle criptovalute che continua a peggiorare.
Tether è scivolato a 93,35 centesimi nelle prime contrattazioni europee - oltre il 6,5% al di sotto del suo ancoraggio - ma ha recuperato la maggior parte delle sue perdite dopo che il chief technology officer Paolo Ardoino ha dichiarato in un'intervista che "la maggior parte delle riserve di Tether sono ora detenute in titoli del Tesoro statunitensi privi di rischio".
Narrativa diversa per Terra UST/USD, la terza stablecoin al mondo, il cui calo sotto il valore di un dollaro ha provocato il collasso dell'altcoin ad essa legata LUNA/USD, la quale ha perso il 98% del proprio valore. Il fondatore De Kwon ha delineato su Twitter il piano di salvataggio per evitare la fine del progetto, precisando che "ci sarà un costo elevato per i detentori di UST e LUNA".
Tutto questo ha creato un forte effetto domino sull'intero universo cripto, con il Bitcoin precipitato sotto il supporto dei 29 mila dollari.
2. Inflazione manda in tilt le Borse
Il dato sui prezzi al consumo Usa di aprile (+8,3% vs consenso 8,1%) ha aumentato le scommesse per un aumento dei tassi Fed più aggressivo del previsto, impattando sopratutto le società del Nasdaq (-3,2% e -10% in cinque sessioni). Perdite che, secondo i future, potrebbero continuare anche nel trading odierno, con Nasdaq previsto in calo di 70 punti, S&P 500 a -12 punti e Dow Jones a -60 punti dopo i minimi 2022 toccati ieri sera.
In questo contesto, l'ultimo capitolo dell'inflazione degli Stati Uniti è previsto per le 13:30 CEST con il rilascio dell'inflazione dei prezzi alla produzione per aprile. Gli analisti prevedono che i prezzi di fabbrica siano aumentati solo dello 0,5%, dall'1,4% di marzo, con IPP annuale al 10,7% dall'11,2%.
Negative anche le Borse Ue, con Mib in calo dell'1,5%, Dax al -1,8%, Cac al -2,1% ed Euro stoxx 50 in perdita del 2%.
3. Gas si può pagare in rubli
Contrariamente a quanto affermato dalla Commission Ue, il premier italiano Mario Draghi in visita a Washington ha detto mercoledì che la richiesta russa di pagare il gas in rubli non dovrebbe comportare "problemi in termini di interruzione delle forniture o di violazione del quadro sanzionatorio".
Secondo quanto ha precisato Draghi, il più grande importatore di gas in Germania "ha già pagato in rubli" e "la maggior parte degli importatori di gas ha già aperto i propri conti in rubli con Gazprom (MCX:GAZP)".
Intanto, dopo che l'Ucraina ha fermato le operazioni in uno dei due centri principali per la trasmissione di gas dalla Russia all'Europa, la Germania ha fatto sapere che "alcune controllate di Gazprom Germania non stanno ricevendo gas a causa delle sanzioni imposte dalla Russia", ha detto il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck in un discorso in parlamento.
Intanto, i prezzi del gas europeo ICE Dutch TTF sono schizzati del 18% questa mattina ad euro 111,24 per MWh, nonostante la Commissione Ue abbia chiarito questa mattina che "non ci sono problemi per quel che riguarda le scorte di gas", e che la decisione dell'Ucraina "è una conseguenza delle azioni della Russia".
4. Cupertino non è più prima
Apple Inc (NASDAQ:AAPL) ha perso oltre il 5% nella seduta di mercoledì a New York registrando la chiusura giornaliera più debole dal 17 ottobre a $146,5, in calo di oltre il 18% dal picco di fine marzo di $ 180, in linea con il sell-off degli altri titoli tech (Nasdaq -3,2%).
La capitalizzazione totale del colosso di Cupertino è quindi scesa a 2,37 trilioni di dollari la scorsa notte, facendo cadere la società dal suo status di società più grande del mondo per capitalizzazione di mercato.
Al posto della società fondata da Steve Jobs, è la compagnia petrolifera Saudi Aramco (TADAWUL:2222) (TADAWUL:2222) ad occupare il primo posto nella classifica, con una capitalizzazione di 2.430 miliardi di dollari. Il titolo del gruppo petrolifero saudita ha registrato un calo del 2,3% nell'ultima seduta, ma è ancora in rialzo di circa il 27% da inizio anno grazie al forte aumento dei prezzi del greggio.
5. Scandinavia nella Nato
Il presidente finlandese Sauli Niinisto e la premier Sanna Marin hanno scritto in una nota congiunta che Helsinki "deve entrare al più presto nella Nato" per via della minaccia russa sui 1.300 km di confine condiviso. Una sua annessione all'Alleanza atlantica "rafforzerebbe la sicurezza e la stabilità della regione del Mar Baltico e dell'Europa settentrionale", hanno detto i due capi del governo.
La richiesta verrebbe accolta "calorosamente nella Nato" e il processo di adesione sarebbe agevole e rapido", ha detto il segretario generale della Nato Stoltenberg dopo che l'annuncio del governo finlandese, aggiungendo che un suo ingresso "rafforzerebbe l'alleanza atlantica che il Paese".
Oltre alla Finlandia, anche la Svezia potrebbe seguire la stessa strada e presentare richiesta formale entro pochi giorni, in linea con Helsinki. Tuttavia, la domanda ufficiale potrebbe non essere ben vista dal Cremlino, il quale ha già fatto sapere che un'adesione dei due Paesi scandinavi "rappresenterebbe sicuramente una minaccia per la Russia" e che ci sarà "una riposta simmetrica".