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Daly a FT: "Covid non ancora sconfitto, cautela nel rimuovere stimoli"

Pubblicato 09.07.2021, 10:36
Aggiornato 09.07.2021, 10:58
© Reuters
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Di Alessandro Albano 

Investing.com - La diffusione della variante Delta e i bassi tassi di vaccinazione in alcune parti del mondo rappresentano una seria minaccia per la ripresa globale, e potrebbe essere necessaria più cautela nel rimuovere il sostegno monetario per l'economia statunitense.

Ad affermalo al Financial Times è stata Mary Daly, presidente della Federal Reserve di San Francisco, e uno dei membri più dovish del Fomc. "Penso che uno dei maggiori rischi per la crescita globale sia dichiarare una prematura vittoria su Covid", ha affermato Daly.

"Non abbiamo superato la pandemia, stiamo superando la pandemia", ha detto il banchiere, aggiungendo che l'aumento delle infezioni e il ritardo delle campagne di vaccinazione hanno limitato la ripresa economica e potrebbero "avere conseguenze negative per gli Stati Unit".

L'avvertimento di Daly è arrivato dopo il sell-off che ha colpito le Borse mondiali giovedì, con gli investitori che si sono buttati sulla sicurezza dei titoli di stato, ed in particolari quelli statunitensi, che nella giornata di ieri hanno toccato i minimi da inizio anno (titolo a 10 anni). 

Alcuni operatori di mercato hanno attribuito il calo dei Treasury a fattori tecnici, ma diversi analisi, afferma il quotidiano finanziario, hanno espresso preoccupazione per il processo di crescita che ha accompagnato le riaperture fino ad oggi, prevedendo un raffreddamento dell'inflazione.

"Negli Stati Uniti le notizie sono state piuttosto positive, ma le notizie globali non sono state poi così positive", ha detto Daly. “È stato bello ma non eccezionale. I mercati rispondono a queste cose e questo può ovviamente ridurre i rendimenti perché stanno scontando il rischio. Quello che stiamo vedendo è un senso crescente del rischio al ribasso per l'economia globale".

Viste le circostanze, secondo il membro del comitato di politica monetaria non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che la banca centrale si atterrà al quadro di politica monetaria che ha adottato nell'agosto 2020, in cui si prometteva un approccio più permissivo al superamento dell'inflazione.

"Il presidente Powell lo ha detto così chiaramente nella sua conferenza stampa e penso che questa sia la luce da seguire. Il messaggio che continuo a dire: siamo pienamente impegnati nel nostro quadro. Ciò significa eliminare le carenze occupazionali e fornire un'inflazione media del 2%, e questo è ancora assolutamente fondamentale", ha sottolineato il banchiere di San Francisco. 

Con molti finzioni Fed convinti che sia arrivato il momento per rivedere gli stimoli monetari, per Daly il dibattito sul tapering è giustificato, ma la banca centrale deve "tenere d'occhio gli obiettivi a lungo termine, che sono la piena occupazione e la stabilità dei prezzi, ed paziente e perseverante nel mantenere gli impegni fatti al popolo americano”.

Per la Daly, l'aumento dei tassi di interesse dovrebbe attendere la fine del quantitative easing, anche se diversi funzionari Fed 'più aggressivi' hanno suggerito che potrebbe esserci qualche sovrapposizione tra i due strumenti. "Dobbiamo essere pronti per il tapering al momento opportuno per capire come reagirà l'economia a questo", ha detto la policy-maker.

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