Il PIR Alternativo del Gruppo CREDEM si propone di individuare le eccellenze, anche non quotate, del Made in Italy beneficiando dei vantaggi fiscali, inclusa la protezione del credito di imposta al 20% sulle eventuali perdite
Convogliare gli investimenti delle famiglie italiane verso l’economia del paese. È questo l’obiettivo dei cosiddetti PIR Alternativi. Si tratta di una nuova iniziativa varata dal Governo con il Decreto Rilancio del luglio scorso che, come i PIR di prima generazione, è supportata da una robusta incentivazione fiscale, ma allarga il panorama degli investimenti eleggibili alle aziende non quotate, ovvero il tessuto imprenditoriale tipicamente costituito dalle piccole e medie imprese (PMI).
CANALI DI FINANZIAMENTO ALTERNATIVI A QUELLO BANCARIO
Questa novità arriva mentre sono ancora evidenti gli strascichi economico-finanziari della crisi causata dal Covid-19, che si protrarranno ancora per diversi mesi. In questo contesto, infatti, si materializza la necessità per le aziende di dotarsi di canali di finanziamento alternativi al classico “bocchettone” bancario. D’altro canto, come dimostrano i recenti dati resi noti da Bankitalia, durante il Covid la propensione al risparmio degli italiani è cresciuta e questa ingente liquidità (parliamo di 1.736 miliardi secondo gli ultimi dati ABI) aspetta di trovare un’opportunità di investimento...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge