Lo squilibrio tra domanda e offerta è il principale rischio al ribasso per la crescita e al rialzo per l’inflazione. Ma per Andrea Siviero (Ethenea) le banche centrali hanno poco spazio per aumentare i tassi in modo aggressivo
Il successo della campagna vaccinale nei principali paesi occidentali e il forte sostegno delle politiche monetarie ha impresso alla ripresa globale un ritmo sostenuto che, tuttavia, è diminuito durante la seconda metà dell’anno. Guardando al 2022 mentre la produzione globale dovrebbe registrare una crescita annuale superiore al trend e pari a circa il 5%, il Fondo monetario internazionale (Fmi) stima una crescita del 4,9% quest’anno dopo il +5,9% del 2021.
UNA SERIE DI FATTORI CONTRARI
“Il nuovo anno è caratterizzato da incertezze per una serie di fattori contrari. Dalla diffusione della variante Omicron che ha accelerato le infezioni da Covid-19 alla normalizzazione della politica monetaria, dal rallentamento dell’economia cinese alle forti tensioni inflattive” spiega Andrea Siviero, Investment strategist di Ethenea Independent Investors...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge