L’Agenzia delle Entrate chiarisce il trattamento fisale che riguarda le somme corrisposte dal datore di lavoro al dipendete che svolge la sua attività da casa con il lavoro agile
In tempi di pandemia tutti ci siamo abituati allo smart working. Con ogni probabilità verrà prolungato fino al 31 dicembre 2021 anche per i lavoratori delle aziende private. La proposta, infatti, è uno degli emendamenti al decreto legge 52, quello Riaperture, ora all’esame della Camera. Ma come funzionano i rimborsi per le spese che un lavoratore è costretto a sostenere, lavorando la casa? La risposta arriva dall’Agenzia delle Entrate.
RIMBORSO E DEDUCIBILITÀ
Il dubbio riguarda le somme corrisposte dal datore di lavoro al dipendente che lavora in modalità agile. Con la risposta all’interpello numero 371 del 24 maggio 2021, l’Agenzia delle Entrate toglie ogni dubbio circa il trattamento fiscale da applicare. Viene ribadito che solo alle cifre rimborsate al lavoratore sulla base di parametri certi e documentati non si applica l’Irpef. Il rimborso totale del costo di internet per il lavoratore e la somma è deducibile ai fini Ires per il datore di lavoro...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge