Di Alessandro Albano
Investing.com - I mercati dovranno aspettare qualche mese in più per vedere la fine del ciclo di inasprimento della Banca centrale europea.
Gli ultimi dati sull'inflazione, l'attenuazione della crisi bancaria e i commenti dei policymaker hanno spinto Goldman Sachs (NYSE:GS) a rivedere al rialzo le stime sul tasso terminale della Bce, dopo averle aggiornate al ribasso in seguito al crollo della Silicon Valley Bank a marzo.
Ricordando di aver abbassato le aspettative sul tasso di deposito Bce al 3,5% con le crisi bancarie in Usa ed Europa, in una nota GS fa sapere che "le tensioni bancarie si sono attenuate nelle ultime settimane, il rischio di una vera e propria crisi bancaria negli Stati Uniti è diminuito notevolmente e le azioni delle banche europee hanno recuperato gran parte del calo registrato all'inizio di marzo".
Citando questi fattori, la banca d'investimento ha portato le proprie stime sul tasso di deposito al 3,75%, quindi un rialzo di 25 punti base rispetto alle previsioni di un mese fa. Dopo aver aumentato i tassi di 50 punti base a marzo, il tasso Bce sulle operazioni di rifinanziamento principali è al momento al 3,5%, sulle operazioni marginali il costo è del 3,75%, mentre il tasso sui depositi è attualmente al 3%.
Per Goldman, il cosiddetto terminal rate sul costo dei depositi potrebbe arrivare a toccare il 3,75%, dopo che le ultime letture sui prezzi hanno mostrato un''inflazione complessiva nell'eurozona al 6,9% a marzo rispetto all'8,5%, ma con un'inflazione core in aumento al 5,7%.
Le indicazioni della banca americana coincidono con le aspettative dei mercati, con i contratti swaps che stanno prezzando altri tre aumenti dei tassi entro fino a settembre.
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