I minimi di Wall Street del 23 marzo non sono stati violati e potrebbero tenere, fondamentale evitare che il blocco anti-virus non infligga danni troppo gravi e permanenti alle economie. Occhio agli indicatori tecnici
I movimenti sono diventati più contenuti, da “stormy” a “choppy” per dirla all’americana, vale a dire oscillazioni non più violentissime ma sempre sostenute. Il problema è che la direzione dei mercati finanziari non è cambiata di molto da fine febbario/metà marzo, con gli asset a rischio che continuano a puntare più a sud che a nord. Dopo un rally che aveva riacceso speranze sia a Wall Street che in Europa, sull’onda dei massicci stimoli monetari e fiscali varati in America, e in misura minore da queste parti, gli indici delle Borse si sono riavvicinati ai minimi del 23 marzo. Si preparano a ritestarli? Oppure a cercarne di nuovi? O magari quei livelli, che si cifrano in un infraday dello S&P 500 a 2190 hanno formato effettivamente un bottom da cui però la risalita è particolarmente difficile e accidentata? Le tre ipotesi sono aperte e l’esito finale è legato a un fattore su cui nessuno sembra avere ancora pieno comando, vale a dire il rientro del contagio e la fine dell’emergenza virus.
EVITARE IL PERICOLO DI PASSARE DA UNA CRISI ACUTA A UNA PATOLOGIA CRONICA
Per ora il danno inferto alle economie è importante, ma non fatale. Una crisi acuta ma da cui si può uscire in poco tempo in piena salute. Ma se da una crisi acuta, ma breve, si passa a uno stato cronico di patologia, con le economie dei paesi sviluppati di fatto inchiodate per mesi nel letto d’ospedale, allora i danni potrebbero essere devastanti e definitivi. Per ora sembra che i mercati stiano prezzando un danno molto importante, ma temporaneo. La risposta di governi e banche centrali alla paralisi economica indotta dalle misure di contrasto al virus finora è stata abbastanza omogenea in USA e Europa, soprattutto dal punto di vista monetario, anche se non concertata a livello di G7 o di G20. La risposta all’emergenza sanitaria in senso stretto è stata invece molto diversificata...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge