Di Ambar Warrick
La PBoC ha mantenuto il suo tasso di interesse primario di prestito (LPR) a un anno, che determina i tassi sui prestiti a breve termine, invariato al 3,65%, mentre l’LPR a cinque anni, che di solito influisce sui tassi ipotecari, è stato mantenuto al 4,30%.
L’LPR viene utilizzato dalle banche per determinare gli interessi da applicare ai clienti e viene calcolato ogni mese sulla base delle proposte presentate da 18 banche commerciali designate alla PBoC.
All’inizio dell’anno la banca aveva ridotto entrambi gli LPR nel tentativo di aumentare la liquidità e sostenere la crescita economica in grave rallentamento.
Il taglio del LPR a un anno mirava ad aumentare la liquidità a breve termine, mentre il tasso a cinque anni è stato ridotto per contribuire a sostenere il settore immobiliare cinese in difficoltà, che quest’anno ha contribuito alla grave recessione economica del Paese.
Ma questo ha intaccato lo yuan, spingendolo ai minimi visti l’ultima volta durante la crisi finanziaria del 2008.
Lunedì lo yuan è sceso dello 0,5%, mentre la sua controparte offshore è scesa dello 0,6%. La valuta è stata messa sotto pressione anche dall’incertezza sui rialzi dei tassi d’interesse statunitensi, che quest’anno sono stati una delle principali fonti di pressione.
La Cina sta affrontando la peggiore epidemia di COVID-19 degli ultimi sette mesi, che potrebbe avere pesanti conseguenze per la seconda economia mondiale, con l’adozione di nuovi lockdown per frenare la diffusione del virus.
L’aumento dei contagi e le misure per combatterle hanno intaccato il recente ottimismo sul fatto che il Paese ridurrà la sua rigida politica di zero-COVID, che è alla base del pronunciato rallentamento economico di quest’anno.