Le quotazioni del Brent toccano livelli massimi che non si vedevano da novembre 2022, sostenute dalla notizia della proroga saudita dei tagli per un milione di barili al giorno, fino a fine anno. La decisione si somma alla decisione presa dalla Russia di tagliare 300 mila barili al giorno
Vola il petrolio con il Brent sopra i 90 dollari al barile per la prima volta nel 2023, con un rialzo dell’1%. A New York, invece, il prezzo del Wti sale di oltre il 2% a quota 87 dollari al barile. A sostenere le quotazioni la notizia che l’Arabia Saudita e la Russia hanno deciso di prorogare i rispettivi tagli alla produzione fino a fine anno.
LA PROROGA SAUDITA
In particolar modo l’Arabia ha prorogato da ottobre a fine dicembre tagli per 1 milione di barili, ai quali si aggiungono i tagli per 300 mila barili della Russia. La riduzione saudita, iniziata a luglio, arriva mentre gli altri produttori Opec+ hanno concordato di estendere i precedenti tagli alla produzione fino al prossimo anno allo scopo di sostenere le quotazioni rispetto al quadro di indebolimento dell’economia...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge