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Le cinque cose da seguire sui mercati questa settimana

Pubblicato 25.08.2024, 11:32
© Reuters
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Investing.com - Il rally dei mercati statunitensi sarà messo alla prova questa settimana con la pubblicazione degli utili del gigante dei chip Nvidia (NASDAQ:NVDA). I dati sull’inflazione statunitense sottolineeranno probabilmente le aspettative di un taglio dei tassi a lungo atteso. Anche Australia e zona euro rilasceranno i dati sull’inflazione che incideranno sulla traiettoria dei tassi d’interesse. Ecco gli eventi da seguire sui mercati questa settimana.

  1. Utili Nvidia

L’entusiasmo degli investitori per l’intelligenza artificiale potrebbe essere messo alla prova quando Nvidia comunicherà i risultati trimestrali dopo la chiusura di mercoledì.

La relazione sugli utili, insieme alle indicazioni sul futuro degli investimenti aziendali nell’intelligenza artificiale, potrebbe essere un punto di inflessione fondamentale per il sentimento del mercato in quello che è storicamente un periodo volatile dell’anno.

Il titolo Nvidia è in rialzo del 150% dall’inizio dell’anno rappresenta circa un quarto del guadagno del 17% dell’S&P 500 sempre per lo stesso periodo. Ma l’incredibile corsa pluriennale e la mania per l’intelligenza artificiale hanno anche attirato paragoni con la mania del dot-com che è esplosa più di due decenni fa.

Il report arriva alla fine di una stagione durante la quale gli investitori hanno avuto una visione meno indulgente nei confronti delle grandi aziende tecnologiche i cui report non sono riusciti a giustificare le ricche valutazioni o la prodigiosa spesa per l’IA. Ne sono un esempio Microsoft (NASDAQ:MSFT), Tesla (NASDAQ:TSLA) e Alphabet (NASDAQ:GOOGL), le cui azioni sono tutte in calo rispetto ai report di luglio.

  1. Dati USA

L’evento chiave del calendario economico sarà l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE) di venerdì, il parametro preferito dalla Federal Reserve per misurare l’inflazione.

Parlando al simposio annuale della Fed a Jackson Hole venerdì, il presidente della Fed Jerome Powell ha riconosciuto i recenti progressi in materia di inflazione e ha affermato che “è giunto il momento di adeguare la politica”.

“Non vediamo né accogliamo con favore un ulteriore indebolimento delle condizioni del mercato del lavoro”, ha aggiunto Powell in un discorso che sembra quasi garantire un taglio dei tassi alla riunione politica del mese prossimo, che sarebbe il primo taglio di questo tipo in oltre quattro anni.

Il calendario economico prevede anche un report sugli ordinativi di beni durevoli lunedì e i dati rivisti del secondo trimestre sul PIL giovedì, oltre al report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.

  1. Inflazione nella zona euro

I dati sull’inflazione della zona euro relativi al mese di agosto, che saranno resi noti venerdì, saranno determinanti per la decisione della Banca Centrale Europea sui tassi di interesse per settembre.

Questo report, che segue i comunicati nazionali che iniziano giovedì, arriva dopo un piccolo ma inaspettato rialzo dell’inflazione a luglio, segnalando le difficoltà nel riportare l’inflazione sotto controllo.

Mentre ci si aspetta che l’inflazione complessiva si attenui, in parte a causa del calo dei prezzi del petrolio, l’attenzione rimarrà sull’inflazione core e sul settore dei servizi, dove gli aumenti dei prezzi si sono dimostrati più persistenti.

Eventuali sorprese al rialzo nei dati potrebbero indurre alla cautela, soprattutto perché nelle ultime settimane gli operatori hanno aumentato le aspettative di un taglio dei tassi della BCE.

Le aspettative del mercato sono fortemente orientate verso un taglio dei tassi di 25 punti base il 12 settembre, con un’alta probabilità di ulteriori tagli entro la fine dell’anno.

  1. Inflazione in Australia

I dati di luglio sull’inflazione potrebbero mostrare che l’inflazione complessiva è tornata nella fascia target del 2-3% della Reserve Bank of Australia per la prima volta in tre anni.

Qualsiasi indicazione di un allentamento delle pressioni inflazionistiche potrebbe intensificare l’esame della banca centrale, considerata un’eccezione a livello mondiale per la sua riluttanza a tagliare i tassi mentre molte altre banche centrali hanno intrapreso, o stanno contemplando, cicli di allentamento.

Gli investitori guardano anche ai dati di mercoledì per offrire potenzialmente un po’ di sollievo al sentimento dei consumatori, che è stato appesantito dagli alti costi dei prestiti.

Altrove, il rapporto di Tokyo sull’inflazione di agosto, previsto per venerdì, potrebbe fornire ulteriori indizi sulle prospettive di politica monetaria del Giappone.

  1. L’oro

L’oro ha raggiunto i massimi storici consecutivi dal 2022 e quest’anno ha registrato un’impennata di oltre il 20%, con 3.000 dollari l’oncia ormai in vista.

Il metallo prezioso, tradizionalmente considerato un bene rifugio nei periodi di maggiore rischio per la sicurezza e di instabilità politica ed economica, ha beneficiato di diversi fattori convergenti.

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022 ha innescato un primo rally dei prezzi dell’oro. L’aumento dei prezzi delle materie prime e la conseguente inflazione, che erode il valore delle valute fiat, hanno ulteriormente sostenuto la tendenza al rialzo.

Anche le tensioni in corso in Medio Oriente e l’incertezza legata alle prossime elezioni presidenziali statunitensi hanno contribuito ai guadagni dell’oro. Inoltre, le aspettative di riduzione dei tassi d’interesse statunitensi stanno esercitando una pressione sul dollaro, rendendo l’oro più interessante, dato che di solito ha una relazione inversa con la valuta statunitense.

Tuttavia, gli investitori in oro dovrebbero essere cauti, in quanto i mercati spesso subiscono correzioni, con l’adagio “nulla sale in linea retta”, che riflette la tendenza a “comprare le voci, vendere i fatti”.

Articolo realizzato con il contributo di Reuters

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