Il conflitto in corso tra Israele e Hamas sta avendo implicazioni significative per le aziende globali, in particolare per i giganti dei social media LinkedIn e Meta, che si trovano a dover affrontare dibattiti sulle politiche di espressione e di contenuto online. Oggi queste aziende hanno lanciato avvertimenti e scuse per eventuali passi falsi nelle loro risposte al conflitto. I leader aziendali stanno camminando su una linea sottile, denunciando gli attacchi di Hamas e l'antisemitismo, ma anche condannando l'islamofobia e invocando la pace.
Il direttore generale di Asana, insieme ad altri, ha scelto di rimanere in silenzio sulla questione. I commenti pubblici su Israele hanno già scatenato reazioni negative e portato alle dimissioni di Web Summit e Creative Artists Agency.
Secondo altre indiscrezioni, Chevron è pronta a rafforzare le sue partecipazioni in Guyana dopo l'acquisizione di Hess per 53 miliardi di dollari. Nel frattempo, i repubblicani della Camera stanno organizzando un forum per i candidati relatori, mentre gli attori e gli studios di Hollywood sono pronti a riprendere le trattative contrattuali con il sindacato SAG-AFTRA.
Un recente rapporto suggerisce che una tassa minima globale sui miliardari potrebbe potenzialmente generare quasi 250 miliardi di dollari all'anno per i governi che hanno bisogno di fondi. Questa settimana, inoltre, le più grandi società quotate in borsa del mondo - Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Amazon (NASDAQ:AMZN), Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Meta - presenteranno i loro risultati. Gli investitori sono particolarmente interessati agli investimenti delle Big Tech nell'intelligenza artificiale (AI).
Tuttavia, le tensioni geopolitiche e i potenziali aumenti dei tassi di interesse a lungo termine hanno portato a una flessione dei titoli tecnologici, con un impatto significativo sul Nasdaq Composite. Nel corso della settimana, la comunità economica mondiale seguirà da vicino questi sviluppi e il loro potenziale impatto sull'andamento del mercato.
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