Non solo nei palazzi della politica e sulle news, ma anche nei mercati finanziari è iniziato il conto alla rovescia per le elezioni presidenziali italiani, che iniziano il 24 gennaio a Montecitorio. Il presidente della Camera Fico è fiducioso di avere un nuovo inquilino del Quirinale per il 3 febbraio, quando formalmente scade il mandato di Sergio Mattarella.
I primi tre voti richiedono una maggioranza dei due terzi dei circa mille grandi elettori, dal quarto basta la metà più uno, ma vorrebbe dire un Parlamento e anche una maggioranza, quella che sostiene oggi il premier Mario Draghi, spaccati a metà. Oltretutto le quirinalizie anticipano di poco le presidenziali francesi, dove Macron è alla ricerca del secondo mandato all’Eliseo.
Effetti sulla stabilità di governo
Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer UBS (SIX:UBSG) WM Italy, nota che Il ruolo del presidente italiano è diventato più importante rispetto al passato, quando le elezioni non hanno mai rappresentato un evento di grande portata per i mercati, e il voto sarà al centro dell'attenzione degli investitori principalmente a causa dell'effetto che potrebbe avere proprio sulla stabilità del governo Draghi, che da quando il l’ex capo della Bce siede a Palazzo Chigi ha fatto ritrovare la fiducia dei mercati nell’Italia. Ma molti temono che una sua salita al colle più alto possa pregiudicare proprio la stabilità del governo di qui alle elezioni politiche della primavera del 2023.
L’ideale sarebbe una conferma di Mattarella, ma l’attuale presidente si è detto ripetutamente non disponibile. Entrambi le coalizioni parlamentari, centrodestra e centrosinistra, contano su circa 400 voti, con la prima in lieve vantaggio, osserva Ramenghi, per cui le formazioni di centro potrebbero giocare la parte del kingmaker.
Mercati e osservatori politici temono che un altro al posto di Draghi non garantirebbe la stessa stabilità, e quindi la credibilità del governo e dell’Italia sullo scacchiere europeo, proprio mentre si snoda il percorso del recovery fund, con sullo sfondo i negoziati sulla riforma del Patto di Stabilità e Crescita.
Spread sotto controllo
Finora queste preoccupazioni non si estendono, come era successo in passato per l’Italia ma anche per la Francia, a mettere in dubbio la continuità dell’appartenenza alla moneta unica, con il risultato che per i due paesi lo spread, vale a dire il costo aggiuntivo del debito italiano e francese rispetto al benchmark tedesco, rimane sostanzialmente ben sotto il livello di guardia.
Però ci sarebbero anche vantaggi nel caso che Draghi, se diventasse presidente, potesse avere un mandato ben più lungo, fino al 2029, rispetto all’anno e poco più che gli rimane da capo del governo fino alle elezioni politiche.
Un’ascesa di Draghi al Quirinale, secondo Ramenghi, dovrebbe essere accompagnata da un accordo sul nuovo governo, le cui trattative potrebbero far salire le fibrillazioni sui mercati, e il recente allargamento dello spread potrebbe diventare solo un assaggio di quello che può accadere. L’Italia, sottolinea Ramenghi, è entrata nel 2022 con una forte spinta verso la crescita economica, avendo chiuso il 2021 con un aumento del PIL di oltre il 6%, il che aiuta molto tra l’altro a comprimere il rapporto tra debito e Prodotto, che alla fine è il parametro che conta ai fini europei.
Nessun allarme rosso
Per ora dai mercati non arrivano segnali di allarme rosso, né per le presidenziali italiane né per quelle francesi di aprile, con gli spread che viaggiano rispettivamente a 140 e a 30 punti base circa. Tra la tarda primavera e l’autunno del 2018 lo spread italiano andò a sfiorare i 300 punti, su timori di derive della nuova maggioranza Lega-M5S rispetto all’appartenenza alla moneta unica, mentre a inizio del 2017, su analoghi timori in vista delle imminenti elezioni in Francia, poi vinte da Macron, lo spread francese arrivò a oltre 80 punti.
In ogni caso, a differenza del passato, il voto per il Quirinale sarà seguito molto da vicino, e con qualche apprensione, da mercati e investitori.
Questo articolo è stato scritto in esclusiva da Financialounge.com per Investing.com. Ogni settimana, "Market View" propone interviste originali con case d'investimento sui temi centrali di mercato che verranno riportate esclusivamente sul nostro sito. Non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all'investimento