Le notizie positive, dalle elezioni USA, all’arrivo dei vaccini, fino all’accordo sulla Brexit, hanno spinto il premio al rischio azionario ai minimi da fine 2018, ma GAM si chiede fino a quando “non ci sono alternative”
Il premio al rischio azionario, vale a dire la differenza fra il rendimento prospettico dell’equity e quello del debito governativo, tocca i minimi da fine 2018, spinto al ribasso da una risalita del rendimento del decennale USA e dall’ulteriore progresso delle Borse. Antonio Anniballe, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, si chiede in un commento se anche a questi livelli non ci sia alternativa alle azioni, un atteggiamento espresso dall’acronimo TINA che sta per there is no alternative. La risposta dell’esperto di GAM è che, nonostante la protezione delle Autorità monetarie, ai livelli attuali di premio al rischio, i mercati sono maggiormente vulnerabili rispetto a improvvise notizie negative.
POSSIBILE MOVIMENTO CORRETTIVO
I livelli raggiunti, argomenta Anniballe, sono infatti il risultato delle recenti notizie positive, che vanno dall’arrivo dei vaccini, all’accordo raggiunto tra Bruxelles e Londra sulla Brexit, fino alla nuova Amministrazione USA guidata da Joe Biden. Ma, prosegue l’analisi di GAM, Informazioni di segno contrario, come disordini in America all’insediamento di Biden, o una distribuzione dei vaccini più lenta delle attese, potrebbero indurre i mercati a prezzare diversamente i rischi e, in altri termini, favorire un movimento correttivo dell’azionario...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge