L’andamento del prezzo del petrolio mette a rischio declassamento una parte dell’universo investment grade americano. Ma l’azione delle banche centrali è servita a ridurre le tensioni sulla liquidità
Economie e mercati sono alle prese con l’epidemia di coronavirus che continua a diffondersi. I mercati azionari stanno provando a reagire e Wall Street ha già, in parte, recuperato le perdite accumulate a marzo. Ma la strada verso l’uscita completa è ancora lunga, e lo stesso può dirsi dei mercati obbligazionari.
L’INTERVENTO DELLE BANCHE CENTRALI
Gli occhi degli investitori obbligazionari, nelle ultime settimane, sono stati puntati prevalentemente sugli interventi delle banche centrali. La risposta della Federal Reserve e della Bce (ma anche delle altre banche centrali dei Paesi del G10) è stata poderosa: i mercati hanno a disposizione una rete di protezione molto estesa, che negli Usa è stata seguita da altrettanto poderosi interventi da parte del Governo per sostenere imprese e famiglie. Più accidentato il percorso in Europa, dove sembrano prevalere le divisioni tra i singoli stati rispetto alla necessità di un intervento comune per contrastare gli effetti economici del coronavirus...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge