Peter van der Welle, Strategist Multi Asset di Robeco, sottolinea che la tendenza è emersa dopo la crisi finanziaria globale ed è proseguita con Covid e Ucraina, con benefici ma anche costi e pressioni sui prezzi
Come le petroliere, le catene globali del valore devono seguire una navigazione attenta. I cambiamenti nella natura della slowbalization, vale a dire di una globalizzazione in frenata, saranno graduali, con le aziende che guadagneranno tempo a breve termine con lo stoccaggio precauzionale e il dual sourcing. La tendenza emersa dopo la crisi finanziaria globale è destinata a continuare. Spiccano le materie prime agricole, che presentano il beta più negativo rispetto all’intensità del commercio globale. Il trend potrebbe inoltre esercitare una pressione inflazionistica netta finché le perdite di efficienza derivanti dal minor grado di ricadute tecnologiche globali, da tariffe più elevate e dalla sostituzione di importazioni supereranno i guadagni derivanti dall’automazione e dalla digitalizzazione nei servizi.
L’IMPATTO DI COVID E GUERRA IN UCRAINA
Lo sottolinea Robeco in un commento sulla “Slowbalization in ascesa e commercio globale” a cura dello Strategist Multi Asset Peter van der Welle, secondo cui la slowbalization non è nuova, ma lo shock da Covid prima e l’invasione russa dell’Ucraina poi hanno aggravato le interruzioni delle catene globali. La crescente carenza di manodopera nelle economie sviluppate e l’accumulo precauzionale di scorte hanno aggiunto stress a un sistema just-in-time. Con la guerra in Ucraina l’ordine politico globale è diventato più frammentato. Quasi il 60% delle esportazioni USA verso la Cina rimane soggetto a tariffe mentre Washington ha ampliato l’intervento normativo sul commercio...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge