Di Geoffrey Smith
Investing.com – Un’altra delle voci più autorevoli della BCE si unisce al coro: secondo Schnabel è possibile un primo aumento dei tassi già da luglio, e di èpiù dovrà essere fatto per fermare il dilagare dell’inflazione nella zona euro.
Isabel Schnabel, membro del Consiglio Direttivo della BCE presso la sede centrale di Francoforte ha dichiarato al giornale tedesco Handelsblatt: “dalla prospettiva attuale un aumento dei tassi di interesse a luglio è possibile, a mio avviso”, visto che l’inflazione si sta diffondendo in tutta l’economia. L’inflazione core che esclude alimentari ed energetici, è salita del 3,5% secondo Eurostat.
La BCE è stato finora riluttante ad inasprire la politica monetaria, poiché la guerra in Ucraina ha creato nuove minacce alla crescita economica proprio quando la pandemia e la tensione sulle catene di approvvigionamento regionali sembravano appianarsi. La Germania ha detto mercoledì che le sue esportazioni verso la Russia sono scese del 62% a marzo, il primo mese completo della guerra.
Tuttavia, la Schnabel si è unita al coro di coloro che pensano che la banca debba cambiare passo.
“Parlare non basta più, bisogna agire”, ha dichiarato, aggiungendo “non c’è dubbio che vedremo richieste salariali più elevate se l’inflazione rimarrà così alta per un periodo prolungato. Dobbiamo evitare che l’inflazione elevata si radichi nelle aspettative”.
Schnabel era considerata come una voce tedesca relativamente cauta quando è entrata nella banca nel 2019, fornendo un sostegno molto necessario per la BCE in Germania, dove il suo uso aggressivo di tassi di interesse negativi e acquisti di asset era stato ampiamente criticato come punitivo per i risparmiatori.
La sua intervista mostra chiaramente che le sue opinioni si sono inasprite mentre l’inflazione ha raggiunto un livello record.
Schnabel ha indicato che ulteriori aumenti dei tassi di interesse saranno necessari rapidamente per far scendere l’inflazione, facendo riferimento a studi che suggeriscono che il livello “neutrale” per la BCE è chiaramente sopra lo zero. Il tasso di deposito della BCE, al contrario, è a -0,5%.
L’euro è salito dello 0,2% a 1,0524 alle 11:00 CEST, nel corso di una mattinata in cui le dichiarazioni di Isabel Schnabel sono passate in secondo piano dopo l’annuncio del blocco delle importazioni da parte dell’Unione Europea del petrolio russo e dei prodotti raffinati entro la fine dell’anno.