Di Alessandro Albano
Investing.com - Lo spread Btp/Bund sale oltre i 253 punti base nella settimana in cui si riuniscono le due Camere per la prima volta dopo voto del 25 settembre, mentre s'intensifica il toto-nomi per i ministri che andranno a comporre il nuovo esecutivo targato Fratelli d'Italia.
L'idea di Giorgia Meloni, molto probabilmente la nuova premier a cui verrà affidato l'incarico di governo, è quella di avere una lista completa dei nuovi ministri prima di giovedì 13 ottobre, giorno in cui riprenderanno appunto i lavori del Parlamento.
Non mancano le tensioni interne alla coalizione di centro-destra, ma per l'Economia, dopo il no del membro della BCE Fabio Panetta, è spuntata l'idea di Gaetano Miccichè, presidente della divisione IMI (LON:IMI) del gruppo Intesa Sanpaolo (BIT:ISP), con Giancarlo Giorgetti, oggi allo Sviluppo economico, che potrebbe essere la proposta politica di FdI alla Lega.
Altro dicastero strategico è quello dell'energia e transizione ecologica. Con l'attuale ministro Roberto Cingolani che avrebbe già fatto recapitare il proprio no alla chiamata di FdI, il ministero potrebbe essere affidato a Guido Crosetto, mentre agli Esteri sembra molto probabile la chiamata ad Antonio Tajani vista la sua passata esperienza alla presidenza del Parlamento Ue.
"Sul tavolo il problema principale è arginare il maxi aumento delle bollette energetiche che si ripercuoterà su famiglie e imprese con il calo delle temperature. Il Governo Draghi ha lasciato in eredità un “tesoretto” di €10 miliardi, che pare ben poca cosa rispetto ai €200 miliardi della Germania. Ma questo è quanto si possono permettere le nostre finanze pubbliche, a meno che il Governo, non ridiscuta con l’Europa il PNRR e lo riveda verso misure di sostegno per l’emergenza", scrive in un commento Fabrizio Barini, senior banker di Integrae SIM.
A dicembre, afferma Barini, è attesa una nuova tranche di aiuti derivanti al PNRR attualmente in vigore, ma la cui erogazione "dipende dal raggiungimento di numerosi obiettivi che ad oggi sono ben lontani dall’essere raggiunti".
"In questo quadro - aggiunge - il nostro mercato azionario resta fragile soprattutto per il peso elevato sull'indice FTSE MIB che hanno le società più esposte al nuovo Governo come bancari, assicurativi e telecomunicazioni".