Investing.com – Nelle ultime settimane, i titoli di Stato francesi a 10 anni Francia 10 anni sono arrivati a rendere leggermente di più delle equivalenti obbligazioni portoghesi Portogallo 10 anni (3,20% contro 3,17%) nonostante queste ultime abbiano una liquidità relativa significativamente inferiore rispetto alle prime e quindi dovrebbero avere un rendimento più elevato a parità di fattori di rischio: il rating S&P del Portogallo è A-, inferiore a quello AA- della Francia.
“Una situazione simile accade davvero raramente”, commenta Ignacio de la Torre, capo economista di Arcano Partners. Cosa sta succedendo?
Il peso del debito e i risvolti politici
Il problema principale è il peso del debito francese, con il deficit che quest’anno si avvicinerà al 5,3% del Pil, contro una media del 3% nell’Eurozona e a fronte di un surplus del +0,4% in Portogallo.
Inoltre, i mercati sono preoccupati dai risvolti politici dopo l’exploit del partito Rassemblement National.
“Il programma elettorale economico del partito di Le Pen – analizza de la Torre - è in linea con il classico populismo: annunciare misure costose senza specificare come verranno pagate. Tra le altre, la riduzione dell'IVA sull'energia e un nuovo taglio dell'età pensionabile. Queste iniziative potrebbero comportare un deficit fiscale aggiuntivo di circa il 3,7% secondo l'Istituto Montaigne, spostando l’onere della spesa sulle generazioni future”.
Cosa temono i mercati
La somma delle due grandezze, 5,3% e 3,7%, porterebbe il deficit pari al 9% del PIL nel 2024, motivo per cui i mercati sono preoccupati, dato che la Francia ha un debito pubblico del 110% sul prodotto interno lordo.
Quali sono le implicazioni? “Parigi dovrà pagare di più per il servizio degli interessi sul debito e sarà costretta a tagli alla spesa pubblica e ad aumenti delle tasse ancora più consistenti, dovendo anche rispettare gli impegni di riduzione del debito presi con la zona euro”, spiega l’economista di Arcano Partners. Insomma, per l’analista il rischio è che i francesi si troveranno a fare i conti con tassi di interesse più elevati, tasse più alte e prestazioni sociali inferiori.
In Portogallo, invece, nel 2011 è intervenuta la "troika" (formata da FMI, BCE e Commissione europea), che con le sue misure ha portato il Paese a risanare i conti pubblici. Inoltre, oggi i mercati percepiscono un rischio politico inferiore in Portogallo rispetto a quello di altri paesi dell'Eurozona: “Sebbene esistano partiti populisti in Portogallo, c’è un tacito accordo tra i partiti di centro-destra e di centro-sinistra per garantire una stabilità politica. Ecco perché oggi la Francia presenta un rischio sovrano maggiore rispetto al Portogallo”, conclude de la Torre.
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