Di Laura Sanchez
Investing.com - Un gruppo di alti funzionari statunitensi è volato in Venezuela nella giornata di sabato per incontrare il governo del presidente Nicolás Maduro e discutere la possibilità di allentare le sanzioni sulle esportazioni di petrolio venezuelano, con l'amministrazione Biden che sta considerando di interrompere le importazioni di petrolio e gas dalla Russia.
La notizia arriva dal Washington Post che cita due fonti interne alle discussioni, precisando che la visita della delegazione statunitense rappresenta il viaggio diplomatico più alto livello degli Stati Uniti nello stato socialista da anni, e arriva quando gli Stati Uniti cercano di isolare la Russia per l'invasione dell'Ucraina.
Il Venezuela, il più importante alleato del Cremlino in America Latina, è stato un importante fornitore di greggio per gli Stati Uniti prima che le esportazioni fossero ostacolate dal presidente Maduro dopo il tentato golpe del 2019 e dalle sanzioni paralizzanti imposte da Washington.
Secondo il quotidiano americano, sempre più advisor statunitensi stanno spingendo affinché gli Stati Uniti mettano il freno a mano sulle esportazioni di petrolio e gas dalla russia e revochino allo stesso tempo le restrizioni al Venezuela, Paese che ospita le più grandi riserve di petrolio del mondo.
Tuttavia, la visita arriva pochi giorni dopo che Maduro e il presidente russo Vladimir Putin hanno parlato al telefono di rafforzare la partnership, per altro giù molto forte, tra i loro paesi.
Gli Stati Uniti e il Venezuela hanno rotto le relazioni diplomatiche nel 2019 dopo che il governo Usa, presieduto allora da Donald Trump, ha riconosciuto Juan Guaidó come legittimo presidente del paese, accusando Maduro di aver vinto la rielezione per frode elettorale. Nel tentativo di estromettere Maduro a lasciare il potere, l'amministrazione Trump ha bloccato tutte le entrate statunitensi alla compagnia petrolifera nazionale venezuelana.
Intanto, mentre gli Stati Uniti cercano approvvigionamenti ed alleati per estromettere la Russia dal mercato occidentale, Mosca ha avvertito che una misura simile avrebbe delle "conseguenze catastrofiche".
"L'aumento dei prezzi potrebbe essere imprevedibile e raggiungere più di $ 300 al barile o più", ha affermato martedì il vice primo ministro russo per l'Energia Alexander Novak, con il presidente Putin che ha minaccia di tagliare il gas all'Europa se dovesse essere imposto l'embargo sul greggio russo.