Investing.com - I mercati azionari europei sono in forte calo questo lunedì, con i timori sull’eventualità si un salvataggio spagnolo che pesano sul comparto bancario e su quello minerario.
Durante la mattinata degli scambi europei, l’EURO STOXX 50 ha segnato -1,8%, il francese CAC 40 ha segnato -1,75% mentre il tedesco DAX 30 ha
segnato +1,4%.
I timori che la Spagna dovrà ricevere un salvataggio sono scoppiati dopo che la regione di Murcia ha seguito quella di Valencia nel richiedere un aiuto finanziario a Madrid.
I media spagnoli riportano che altre delle 17 regioni semi autonome spagnole potrebbero seguire, comprese le due regioni più grandi, Catalogna e Andalusia.
È alle stelle il rendimento dei titoli spagnoli, con il rendimento dei titoli a 10 anni al 7,53%, al di sopra della soglia critica del 7% considerata insostenibile nel lungo termine.
In più, riemergono i timori per un’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro, poiché Atene ha richiesto più tempo per raggiungere gli obiettivi del salvataggio internazionale, in vista di un meeting con la Troika previsto per martedì.
I media tedeschi hanno diffusa la notizia che il FMI potrebbe tagliare gli aiuti alla Grecia, rendendo più concreta al possibilità di un fallimento a settembre.
Le spagnole Banco Santander e BBVA hanno segnato rispettivamente il crollo del 3,6% e del 4,5%.
I titoli finanziari italiani sono anch’essi in rosso, con il rendimento dei titoli a 10 anni al 6,41%. Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno segnato rispettivamente il crollo del 5,1% e del 4,75%.
Le francesi BNP Paribas e Societe Generale segnano rispettivamente il crollo del 4,45% e del 4,1%, mentre la tedesca Deutsche Bank segna -3,8%.
Al rialzo invece Royal Philips Electronics che schizza a +6,4%, dopo aver riportato degli utili netti migliori del previsto.
Le entrate del secondo trimestre sono salite a 5,9 miliardi da 5,2 miliardi nello stesso periodo dello scorso anno.
A Londra, l’indice FTSE 100 ha segnato -1,55% per via dei forti cali nel settore minerario, sotto pressione tra il calo dei prezzi e le prospettive di crescita incerte.
Al ribasso anche i colossi minerari Rio Tinto e BP Billton, che indicano rispettivamente un calo del 2,7%, e del 2,4%, mentre il gigante del rame Xstrata ha indicato un calo del 3,1%.
I titoli finanziari hanno segnato dei ribassi, con Royal Bank of Scotland che indica -3,65%, e Barclays e Lloyds Banking che indicano rispettivamente un calo del 3,65%, e del 2,95%.
Negli Stati Uniti, i mercati azionari indicano un’apertura al ribasso, con gli investitori che attendono gli sviluppi in Spagna nonché gli utili di McDonald’s.
I futures Dow Jones Industrial Average hanno indicato un calo dello 0,8%, i futures S&P 500 hanno indicato un calo dello 0,8%, mentre i futures Nasdaq 100 hanno indicato un calo dello 0,85%.
Nel corso della giornata non sono attesi dati particolarmente rilevanti, né dagli USA né dalla zona euro, dunque i mercati resteranno concentrati sugli sviluppi in Europa.
Durante la mattinata degli scambi europei, l’EURO STOXX 50 ha segnato -1,8%, il francese CAC 40 ha segnato -1,75% mentre il tedesco DAX 30 ha
segnato +1,4%.
I timori che la Spagna dovrà ricevere un salvataggio sono scoppiati dopo che la regione di Murcia ha seguito quella di Valencia nel richiedere un aiuto finanziario a Madrid.
I media spagnoli riportano che altre delle 17 regioni semi autonome spagnole potrebbero seguire, comprese le due regioni più grandi, Catalogna e Andalusia.
È alle stelle il rendimento dei titoli spagnoli, con il rendimento dei titoli a 10 anni al 7,53%, al di sopra della soglia critica del 7% considerata insostenibile nel lungo termine.
In più, riemergono i timori per un’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro, poiché Atene ha richiesto più tempo per raggiungere gli obiettivi del salvataggio internazionale, in vista di un meeting con la Troika previsto per martedì.
I media tedeschi hanno diffusa la notizia che il FMI potrebbe tagliare gli aiuti alla Grecia, rendendo più concreta al possibilità di un fallimento a settembre.
Le spagnole Banco Santander e BBVA hanno segnato rispettivamente il crollo del 3,6% e del 4,5%.
I titoli finanziari italiani sono anch’essi in rosso, con il rendimento dei titoli a 10 anni al 6,41%. Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno segnato rispettivamente il crollo del 5,1% e del 4,75%.
Le francesi BNP Paribas e Societe Generale segnano rispettivamente il crollo del 4,45% e del 4,1%, mentre la tedesca Deutsche Bank segna -3,8%.
Al rialzo invece Royal Philips Electronics che schizza a +6,4%, dopo aver riportato degli utili netti migliori del previsto.
Le entrate del secondo trimestre sono salite a 5,9 miliardi da 5,2 miliardi nello stesso periodo dello scorso anno.
A Londra, l’indice FTSE 100 ha segnato -1,55% per via dei forti cali nel settore minerario, sotto pressione tra il calo dei prezzi e le prospettive di crescita incerte.
Al ribasso anche i colossi minerari Rio Tinto e BP Billton, che indicano rispettivamente un calo del 2,7%, e del 2,4%, mentre il gigante del rame Xstrata ha indicato un calo del 3,1%.
I titoli finanziari hanno segnato dei ribassi, con Royal Bank of Scotland che indica -3,65%, e Barclays e Lloyds Banking che indicano rispettivamente un calo del 3,65%, e del 2,95%.
Negli Stati Uniti, i mercati azionari indicano un’apertura al ribasso, con gli investitori che attendono gli sviluppi in Spagna nonché gli utili di McDonald’s.
I futures Dow Jones Industrial Average hanno indicato un calo dello 0,8%, i futures S&P 500 hanno indicato un calo dello 0,8%, mentre i futures Nasdaq 100 hanno indicato un calo dello 0,85%.
Nel corso della giornata non sono attesi dati particolarmente rilevanti, né dagli USA né dalla zona euro, dunque i mercati resteranno concentrati sugli sviluppi in Europa.