Investing.com – Dollaro in salita contro il franco svizzero questo mercoledì, pesa la preoccupazione per la politica fiscale americana anche se il sentimento di mercato rimane supportato grazie al rinnovato ottimismo per la gestione della crisi finanziaria dell’Eurozona.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio USD/CHF ha toccato 0,9275, il massimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 0,9277, in salita dello 0,11%.
Supporto a 0,9241, minimo del 3 dicembre e resistenza a 0,9304, massimo del 29 novembre.
Intanto gli investitori continueranno a seguire i negoziati in corso tra Democratici e Repubblicani per evitare il “precipizio fiscale” statunitense, i tagli alla spesa pubblica e gli aumenti delle tasse che dovrebbero entrare in vigore dal primo gennaio, se i decisori non riusciranno a trovare un accordo sulla riduzione del deficit di bilancio.
All’inizio della settimana la Casa Bianca ha respinto la proposta dei Repubblicani che prevedeva tagli alla spesa pubblica e aumenti delle tasse, affermando che tale proposta è in contrasto con l’impegno del presidente Obama di tassare i grandi patrimoni.
Il sentimento rimane supportato in seguito alla proposta della Grecia di ricomprare il proprio debito da investitori privati, come parte di un accordo per sbloccare un nuovo pacchetto di iniezione di liquidità di 44 miliardi di Euro.
Inoltre i bond spagnoli e italiani sono in discesa in seguito alla richiesta della Spagna di iniezione di liquidità per ricapitalizzare il settore bancario.
Lo Swissie è in calo contro l’Euro con EUR/CHF in salita dello 0.11%, a 1,2145.
Stamane i dati ufficiali sulle vendite al dettaglio nella zona euro mostrano un crollo dell’1,2% ad ottobre, ben lontano dal calo dello 0,1% previsto, dopo un -0,6% del mese precedente.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno il report ADP sull’occupazione non agricola, insieme ai dati ufficiali sugli ordinativi industriali e sulle scorte di greggio. Inoltre, l’ISM (Institute of Supply Management) produrrà un report sull’attività del settore dei servizi.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio USD/CHF ha toccato 0,9275, il massimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 0,9277, in salita dello 0,11%.
Supporto a 0,9241, minimo del 3 dicembre e resistenza a 0,9304, massimo del 29 novembre.
Intanto gli investitori continueranno a seguire i negoziati in corso tra Democratici e Repubblicani per evitare il “precipizio fiscale” statunitense, i tagli alla spesa pubblica e gli aumenti delle tasse che dovrebbero entrare in vigore dal primo gennaio, se i decisori non riusciranno a trovare un accordo sulla riduzione del deficit di bilancio.
All’inizio della settimana la Casa Bianca ha respinto la proposta dei Repubblicani che prevedeva tagli alla spesa pubblica e aumenti delle tasse, affermando che tale proposta è in contrasto con l’impegno del presidente Obama di tassare i grandi patrimoni.
Il sentimento rimane supportato in seguito alla proposta della Grecia di ricomprare il proprio debito da investitori privati, come parte di un accordo per sbloccare un nuovo pacchetto di iniezione di liquidità di 44 miliardi di Euro.
Inoltre i bond spagnoli e italiani sono in discesa in seguito alla richiesta della Spagna di iniezione di liquidità per ricapitalizzare il settore bancario.
Lo Swissie è in calo contro l’Euro con EUR/CHF in salita dello 0.11%, a 1,2145.
Stamane i dati ufficiali sulle vendite al dettaglio nella zona euro mostrano un crollo dell’1,2% ad ottobre, ben lontano dal calo dello 0,1% previsto, dopo un -0,6% del mese precedente.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno il report ADP sull’occupazione non agricola, insieme ai dati ufficiali sugli ordinativi industriali e sulle scorte di greggio. Inoltre, l’ISM (Institute of Supply Management) produrrà un report sull’attività del settore dei servizi.