Investing.com - I futures del greggio sono in calo nella mattinata europea di venerdì, ma restano supportati dall’indebolimento del dollaro in attesa del rilascio dei dati USA sull’occupazione non agricola nel corso della giornata.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a marzo sono stati scambiati a 97,63 dollari al barile negli scambi della mattinata europea, in calo dello 0,20%.
Il contratto di marzo ieri è salito dello 0,47% a 97,84 dollari al barile.
I futures del greggio troveranno supporto a 96,38 dollari al barile, il minimo dal 4 febbraio e resistenza a 98,82 dollari al barile, il massimo da giovedì.
Il dollaro è andato sotto pressione in attesa dei dati sull’occupazione USA che saranno rilasciati nel corso della seduta; si prevede che daranno ulteriori indicazioni sulla forza della ripresa del mercato occupazionale.
Ieri, il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono diminuite di 20.000 unità a 331.000 dal totale rivisto della settimana precedente di 351.000. Gli analisti avevano previsto un calo di 16.000 unità.
Intanto, il greggio è stato supportato dalle dichiarazioni del Presidente della Banca Centrale Mario Draghi, secondo cui la zona euro non rischia la deflazione.
Draghi ha dichiarato che la BCE prevede un lungo periodo di inflazione bassa, ma non piena deflazione, ribadendo che la banca “sta seguendo da vicino gli sviluppi”.
Le dichiarazioni hanno fatto seguito alla decisione voto della BCE per mantenere i tassi di interesse nella zona euro invariati al minimo storico dello 0,25%.
I traders attendono i negoziati di sabato con l’Iran. Le sanzioni internazionali degli ultimi due anni hanno ridotto della metà le esportazioni di petrolio.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures del greggio Brent con consegna a marzo sono in salita dello 0,08% a 107,28 dollari al barile, mentre lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli USA è di 9,65 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a marzo sono stati scambiati a 97,63 dollari al barile negli scambi della mattinata europea, in calo dello 0,20%.
Il contratto di marzo ieri è salito dello 0,47% a 97,84 dollari al barile.
I futures del greggio troveranno supporto a 96,38 dollari al barile, il minimo dal 4 febbraio e resistenza a 98,82 dollari al barile, il massimo da giovedì.
Il dollaro è andato sotto pressione in attesa dei dati sull’occupazione USA che saranno rilasciati nel corso della seduta; si prevede che daranno ulteriori indicazioni sulla forza della ripresa del mercato occupazionale.
Ieri, il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono diminuite di 20.000 unità a 331.000 dal totale rivisto della settimana precedente di 351.000. Gli analisti avevano previsto un calo di 16.000 unità.
Intanto, il greggio è stato supportato dalle dichiarazioni del Presidente della Banca Centrale Mario Draghi, secondo cui la zona euro non rischia la deflazione.
Draghi ha dichiarato che la BCE prevede un lungo periodo di inflazione bassa, ma non piena deflazione, ribadendo che la banca “sta seguendo da vicino gli sviluppi”.
Le dichiarazioni hanno fatto seguito alla decisione voto della BCE per mantenere i tassi di interesse nella zona euro invariati al minimo storico dello 0,25%.
I traders attendono i negoziati di sabato con l’Iran. Le sanzioni internazionali degli ultimi due anni hanno ridotto della metà le esportazioni di petrolio.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures del greggio Brent con consegna a marzo sono in salita dello 0,08% a 107,28 dollari al barile, mentre lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli USA è di 9,65 dollari al barile.