MILANO (Reuters) - Btp in lieve calo a metà seduta, in un contesto di mercato che a detta degli operatori resta complessivamente 'ribassista', nonostante gli acquisti della Banca centrale europea.
Lo spread tra Btp e Bund decennali ha ritoccato stamane 130 punti base, livello che non si vedeva dallo scorso 29 febbraio, per poi ripiegare a 127 punti base da 126 punti base di ieri sera.
Dopo aver rotto ieri quota 1,50%, il tasso sul Btp decennale è salito in mattinata fino all'1,57%, a nuovi massimi da fine febbraio, per poi riassestarsi in area 1,54%, poco sopra la chisura di ieri. La fase di cautela è ben evidenziata dalla risalita del rendimento da inizio aprile, complessivamente una trentina di punti base.
"Ci sono una serie d'incertezze all'orizzonte e si stanno addensando timori di tipo politico", dice un trader da Milano, citando il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea a giugno e le probabili nuove elezioni in Spagna, dopo lo shock della vittoria dell'estrema destra al primo turno delle presidenziali austriache.
A mettere una certa pressione al rialzo sui rendimenti, anche dei Bund, l'attività sul primario. Stamane il Meccanismo europeo di stabilità Esm - che agisce come fondo salva stati - ha lanciato il collocamento di un bond 16 anni. Il tasso del decennale tedesco è salito fino a 0,28%, massimo da cinque settimane.
Il Tesoro italiano ha inoltre collocato 750 milioni di euro, l'importo massimo previsto, della ventesima tranche del Btpei settembre 2024, prima passaggio della sessione d'aste di fine aprile.
La tornata d'aste prosegue domani con l'offerta di Bot semestrali per 6 miliardi (su un eguale importo in scadenza) e giovedì col lancio del nuovo Ccteu luglio 2023 e le riaperture dei Btp a 5 e 10 anni per una somma complessiva fino a 7,75 miliardi.
Sul mercato grigio di Mts il Bot semestrale in asta domani scambia al rendimento negativo di -0,162%: a tali livelli si tratterebbe di un nuovo minimo storico in asta per questa scadenza, dopo il -0,112% del novembre 2015.
Sul binario parallelo alle aste corre l'attesa per il verdetto del comitato di politica monetaria di Federal Reserve, in arrivo domani.
L'istituto centrale dovrebbe mantenere invariati i tassi d'interesse ma potrebbe aggiornare la descrizione dello scenario economico per riflettere condizioni complessivamente più benevole, lasciando dunque sul tavolo la possibilità di nuovi ritocchi verso l'alto del costo del denaro dopo il primo da circa una decennio varato a dicembre.
Fondamentale sarà comunque l'andamento del Pil Usa del primo trimestre (la prima stima uscirà giovedì, con attese per un +0,6% da +1,4% del quarto): una crescita deludente potrebbe mettere in discussione la possibilità di ulteriori interventi, considerate anche le elezioni presidenziali dell'autunno.