Investing.com - Il prezzo del greggio continua a scendere negli scambi europei di questo giovedì, toccando il minimo di quattro settimane mentre i timori globali per la possibile Brexit pesano sulla propensione al rischio.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a luglio scende al minimo della seduta di 47,22 dollari al barile, il minimo dal 19 maggio. Il prezzo si è poi attestato a 47,38 dollari al barile alle 07:57 GMT, o alle 3:57 ET, con un crollo di 63 centesimi, o dell’1,31%.
Ieri, il prezzo del greggio scambiato sulla borsa di New York è sceso di 48 centesimi, o dello 0,99%, dopo i dati che hanno mostrato che le scorte di greggio USA sono scese molto meno del previsto la scorsa settimana.
Nel report settimanale della U.S. Energy Information Administration, si legge che le scorte di greggio sono scese di 933.000 barili la scorsa settimana a 531,5 milioni di barili. Gli analisti avevano previsto un calo di 2,3 milioni di barili.
I futures del greggio USA sono crollati di quasi l’8% dopo aver toccato il massimo del 2016 di quasi 52 dollari al barile il 9 giugno, tra i segnali di una ripresa dell’attività di trivellazione negli Stati Uniti.
Secondo quanto dichiarato dall’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è salito di tre unità la scorsa settimana, a 328, il secondo aumento settimanale consecutivo, alimentando le speculazioni che la produzione nazionale possa riprendere ad aumentare nelle prossime settimane, scatenando quindi i timori per l’eccesso delle scorte globali.
Nonostante le recenti perdite, il prezzo del Nymex ha subito un’impennata di circa l’80% dopo essere crollato al minimo di 13 anni di 26,05 dollari all’inizio di febbraio. Tuttavia, con i prezzi ad un livello che rende la trivellazione economica per alcuni impianti, il numero degli impianti di trivellazione potrebbe tornare ad aumentare ed il calo della produzione statunitense potrebbe rallentare.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad agosto crolla di 69 centesimi, o dell’1,41%, a 48,28 dollari al barile dopo aver segnato il minimo intraday di 48,14 dollari, il minimo dal 24 maggio.
Ieri, il Brent scambiato sulla borsa di Londra ha registrato un crollo di 86 centesimi, o dell’1,73%, tra le preoccupazioni per la Brexit che pesano sulla propensione al rischio.
L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea potrebbe riportare l’Europa in recessione, facendo ulteriore pressione sull’economia globale e pesando sulle prospettive della domanda futura di greggio.
Il prezzo dei futures Brent sono crollati di quasi l’8% rispetto al massimo del 2016 segnato la scorsa settimana di 52,86 dollari per via della riduzione dei timori per le interruzioni delle forniture globali.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 90 centesimi al barile, rispetto ai 96 centesimi segnati alla chiusura di ieri.