Investing.com - Il dollaro scende al minimo di due mesi contro le altre principali valute questo lunedì, i dati deludenti di venerdì sul settore industriale cinese fanno temere le la crescita economica globale ed hanno ridimensionato le aspettative di un aumento dei tassi a settembre da parte della Federal Reserve.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,87% al massimo di oltre sei mesi di 1,1481.
Secondo i dati di venerdì, l’attività del settore manifatturiero in Cina si è contratta al tasso più veloce degli ultimi sei anni e mezzo ad agosto, scatenando i timori per un indebolimento della seconda economia mondiale.
La lettura preliminare dell’indice dei direttori acquisti di Caixin per il settore manifatturiero cinese è scesa a 47,1 da una lettura finale di 47,8 di luglio.
Si tratta del minimo dal marzo del 2009 ed è ben al di sotto del livello 50 che separa l’espansione dalla contrazione.
I crolli sui mercati finanziari sono seguiti alla decisione della Cina di svalutare lo yuan l’11 agosto, decisione che ha scatenato un selloff dei titoli azionari, delle materie prime e degli investimenti dei mercati emergenti.
Il dollaro è andato sotto pressione per via dell’incertezza legata alle prospettive di crescita globale e delle previsioni di inflazione bassa negli Stati Uniti che hanno spinto gli investitori a rinviare le aspettative sul primo aumento dei tassi da parte della Federal Reserve.
Il dollaro scende contro lo yen, con la coppia USD/JPY che crolla dell’1,20% al minimo di tre mesi di 120,57.
Intanto, il dollaro scende contro la sterlina e il franco svizzero, con la coppiaGBP/USD su dello 0,13% a 1,5714 e la coppia USD/CHF che scende dello 0,23% a 0,9445.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD giù dello 0,98% al minimo di sei anni di 0,7240 ed il cambio NZD/USD che crolla dell’1,40% a 0,6593.
Intanto, il biglietto verde sale al massimo di 11 anni contro il dollaro canadese, con la coppia USD/CAD in salita dello 0,40% a 1,3243 per via della debolezza sul mercato del greggio che continua a pesare sul loonie, legato alle materie prime.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,60% a 94,27, il massimo dal 22 giugno.