Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro sale negli scambi della mattinata europea di questo venerdì, insieme allo yen giapponese; sulla propensione al rischio pesa la notizia del Presidente USA Donald Trump risultato positivo al virus Covid-19, facendo salire la richiesta di valute rifugio.
Alle 2:55 ET (06:55 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,1% a 93,797, mentre il cambio USD/JPY scende dello 0,4% a 105,11, il minimo di questa settimana.
Intanto, la coppia EUR/USD va giù dello 0,1% a 1,1732, il cambio GBP/USD è in calo dello 0,2% a 1,2870, mentre la coppia AUD/USD, sensibile al rischio, scende dello 0,3% a 0,7160.
Questa mattina il Presidente Donald Trump ha reso noto, tramite un tweet, che lui e sua moglie Melania sono risultati positivi al coronavirus e saranno messi in quarantena. Ieri era risultata positiva anche Hope Hicks, una consigliera di fiducia.
“Abbiamo assistito ad una massiccia risposta di avversione al rischio, con le borse giù, i future giù, il dollaro su, i rendimenti giù. Si tratta chiaramente di avversione al rischio, ed ha senso”, afferma Ilya Spivak, a capo delle strategie per l’Asia Pacifica di DailyFX, in un articolo di Bloomberg. “Gli investitori non sanno che fare, quindi si stanno allontanando e preferiscono la liquidità”.
Il virus continua a circolare negli USA, con i fattori stagionali che giocano a suo favore. I nuovi casi di Covid sono saliti in 27 stati su 50 a settembre rispetto ad agosto, secondo un’analisi di Reuters. I contagi sono aumentati del 4,4% su una media di sette giorni.
“Questo dato ci dice che il rischio che il virus ricominci a correre è ancora piuttosto reale”, spiega Moh Siong Sim, analista forex della Banca di Singapore in un articolo di Reuters. “Il tasso di contagi negli USA non sta più scendendo. Questo ricorda alle persone che il virus è ancora in circolazione”.
La propensione al rischio era già stata danneggiata dall’idea di uno stallo del nuovo pacchetto di stimoli fiscali USA a Washington. La Camera ha approvato il pacchetto di stimoli da 2,2 mila miliardi di dollari dei Democratici ieri sera, ma il piano difficilmente otterrà l’approvazione del Senato, dominato dai Repubblicani.
Allo stesso tempo, l’ultima serie di dati economici tende a suggerire che la ripresa economica statunitense potrebbe essere ferma. A questo proposito, l’attenzione sarà rivolta al report sull’occupazione USA ufficiale, per valutare la forza del mercato del lavoro nella maggiore economia al mondo.
“Le prove che emergono da dati come quelli di Homebase sui compensi suggeriscono che l’occupazione del settore privato si è stabilizzata, mentre gli indici dei direttori acquisti indicano solo rialzi modesti”, scrivono gli analisti di ING in una nota.