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Dollaro ed euro giù tra tensioni in Ucraina e timori per politica Fed

Pubblicato 26.01.2022, 04:30
Aggiornato 26.01.2022, 04:28
© Reuters.

Di Gina Lee

Investing.com – Il dollaro scende negli scambi asiatici di questo mercoledì mattina e l’euro si avvicina al livello più debole in un mese contro il biglietto verde e lo yen giapponese, tradizionali valute rifugio. Gli investitori sono preoccupati per un potenziale conflitto armato in l’Ucraina e per un inasprimento più veloce del previsto della politica monetaria statunitense.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,01% a 95,920 alle 22:19 ET (3:19 GMT).

Il cambio USD/JPY sale dello 0,02% a 113,89.

La coppia AUD/USD va su dello 0,14% a 0,7158, con i mercati australiani chiusi per festa. Il cambio NZD/USD va giù dello 0,06% a 0,6682.

La coppia USD/CNY va giù dello 0,08% a 6,3227 ed il cambio GBP/USD sale dello 0,12% ad 1,3512. Nel Regno Unito sono inoltre in corso delle indagini per capire se il Primo Ministro Boris Johnson abbia effettivamente infranto le regole del lockdown per il COVID-19. L’esito di un’indagine interna potrebbe essere annunciato nel corso della giornata.

L’euro è pressoché invariato ad 1,1303 dollari dopo essere sceso ad 1,1264 dollari nella notte per la prima volta dal 21 dicembre 2021. La moneta unica è scesa inoltre dello 0,06% a 128,64 yen dopo aver raggiunto il livello di 128,25 nella seduta precedente, anche in questo caso per la prima volta dal 21 dicembre.

I leader occidentali continuano ad accelerare i preparativi per contrastare un intervento militare russo in Ucraina, mentre la Russia ha espresso “forte preoccupazione” per la notizia che 8.500 truppe USA sono pronte ad essere inviate in Europa nell’eventualità di un’escalation.

Occhi puntati anche sulla Fed, che annuncerà la sua decisione di politica monetaria nel corso della giornata. Gli investitori cercheranno indizi sulla tempistica degli aumenti dei tassi di interesse e sul “quantitative tightening” (QT), l’inasprimento monetario, ma i mercati al momento hanno messo in conto un primo aumento già a marzo.

“Il sentimento dei mercati resta vulnerabile”, scrivono in una nota gli analisti di TD Securities.

“Qualunque segnale [dalla Fed] riguardante l’inizio del QT o aumenti in arrivo “presto” o “più velocemente” potrebbe far muovere i mercati”, ma “non ci aspettiamo segnali definitivi, sfortunatamente, e potremmo finire per avere dei messaggi misti”.

Anche la Banca del Canada annuncerà la sua decisione di politica monetaria nel corso della giornata, con il dollaro canadese salito a 1,2622 contro il cugino statunitense.

“C’è molta incertezza circa l’annuncio sui tassi di gennaio da parte della Banca del Canada: i policymaker tentano di bilanciare dei dati molto forti sull’occupazione e l’inflazione del Q4 con il netto aumento dei contagi da COVID ed i conseguenti lockdown a fine dicembre e gennaio”, scrivono gli analisti di TD Securities.

La decisione di politica monetaria della South African Reserve Bank è attesa per domani, mentre la Reserve Bank of Australia (RBA) annuncerà la sua la prossima settimana.

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