Investing.com - Il dollaro è in lieve calo negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, i timori per un peggioramento dello scontro commerciale tra USA e Cina hanno causato un altro giorno di ribassi sui mercati azionari globali.
L’avversione al rischio è stata alimentata dalla notizia che l’Iran smetterà di rispettare “alcuni impegni” presi in base all’accordo nucleare del 2015 approvato dall’ONU, altra sfida agli Stati Uniti che arriva a soli tre giorni dall’ultima serie di test condotti dalla Corea del Nord che potrebbero aver visto l’utilizzo di missili balistici. Il Presidente Hassan Rouhani ha avvertito che la nazione potrebbe riprendere ad arricchire uranio se gli altri firmatari dell’accordo (tra cui Russia, Cina, Francia e Germania) non proteggeranno la sua economia dalle sanzioni USA entro 60 giorni.
Alle 03:00 ET (07:00 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 97,18, in calo dello 0,2% dalla chiusura degli scambi europei di ieri.
Ciò è stato dovuto soprattutto allo yen, sceso sotto i 110 contro il dollaro per la prima volta da fine marzo, con i trader che hanno scelto scambi basati sulla valuta nipponica, tradizionale rifugio.
Lo yen è salito sulla scia dei dati che hanno rivelato un netto calo del surplus commerciale cinese a marzo, con un sorprendente crollo delle esportazioni ed un solido aumento delle importazioni della maggior parte delle materie prime.
L’euro ha sopportato la forte revisione al ribasso delle prospettive di crescita UE sull’anno, annunciato ieri, che era già stato prefigurato da mosse simili della Banca Centrale Europea e dei governi nazionali.
La moneta unica è salita in seguito ai dati da cui è emerso che la produzione industriale tedesca è salita dello 0,5% a marzo, contro le aspettative di un calo dello 0,5%. Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi terrà un intervento alle 7:30 ET (11:30 GMT).
La sterlina rimane sotto pressione: il Regno Unito ha confermato che prenderà parte alle elezioni del Parlamento Europeo il 22 maggio, una mossa che fa capire che non ci sarà un accordo tra Conservatori e Laburisti nel frattempo.
Intanto, il dollaro segna il massimo di sette mesi contro il kiwi dopo che la Reserve Bank of New Zealand ha tagliato il tasso di riferimento al nuovo minimo storico dell’1,5%. La decisione era stata prevista, anche dopo che la Reserve Bank of Australia ha sorpreso i mercati lasciando i tassi invariati ieri.