Investing.com – Il dollaro statunitense è in calo contro le principali controparti, nel volume di scambi ridotti di oggi; i timori per l’uscita della Grecia dalla zona euro si sono ridotti, allentando la richiesta di valuta rifugio.
Durante la mattinata degli scambi europei il dollaro è sceso contro l’euro, con EUR/USD in salita dello 0,46% a 1,2573.
L’euro ha trovato un certo supporto dal sondaggio elettorale di domenica in Grecia,che ha mostrato che il partito conservatore Nuova Democrazia potrebbe essere in grado di formare un governo di maggioranza alle elezioni del 17 giugno, dopo le elezioni di questo mese che si sono concluse senza esito, accendendo i timori circa un’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro.
Ma gli investitori restano cauti, nell’incertezza sull’esito delle elezioni di giugno, nei timori sul sistema bancario spagnolo che continuano a pesare e l’aumento del rendimento dei titoli.
L’annuncio di ieri del governo iberico circa una ricapitalizzazione della Bankia, la principale banca commerciale del paese ha acceso le preoccupazioni che l’aumento dei costi per i salvataggio alle banche possa forzare la Spagna a chiedere un salvataggio internazionale.
La Spagna ha venduto all’asta l’intera somma prevista di 3,5 miliardi di euro in titoli di stato a 2 anni, ma il rendimento ha visto un’impennata al 4,03%, contro il 3,35% del mese di aprile.
Intanto il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito al 6,50%, dal 6,34 di venerdì.
Il biglietto verde è sceso contro la sterlina, con GBP/USD in salita dello 0,19% a 1,5695.
Intanto il biglietto verde è sceso contro lo yen e contro il franco svizzero, con USD/JPY in calo dello 0,35% a 79,39 e USD/CHF in calo dello 0,37% a 0,9560.
Nei verbali del meeting del 27 aprile, la BoJ ha dichiarato che “i membri hanno menzionato alcuni fraintendimenti circa un aumento del programma di acquisti in maniera automatica” fino al raggiungimento del target dell’1%.
Il biglietto verde è sceso nei confronti delle controparti canadesi australiane e neozelandesi, con USD/CAD in calo dello 0,54% a 1,0236, AUD/USD in salita dello 0,14% a 0,9868 e NZD/USD in salita dell’1,20% a 0,7628.
In Australia il governatore della banca centrale Glenn Stevens ha dichiarato che, oltre alla crisi del debito nella zona euro, il rallentamento della Cina rappresenta una minaccia all’economia australiana, e deve essere strettamente monitorata.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,48% a 82,12.
Si prevedono scambi tranquilli, per via della chiusura di alcuni mercati europei, mentre i mercati statunitensi resteranno chiusi per il Memorial Day.
Durante la mattinata degli scambi europei il dollaro è sceso contro l’euro, con EUR/USD in salita dello 0,46% a 1,2573.
L’euro ha trovato un certo supporto dal sondaggio elettorale di domenica in Grecia,che ha mostrato che il partito conservatore Nuova Democrazia potrebbe essere in grado di formare un governo di maggioranza alle elezioni del 17 giugno, dopo le elezioni di questo mese che si sono concluse senza esito, accendendo i timori circa un’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro.
Ma gli investitori restano cauti, nell’incertezza sull’esito delle elezioni di giugno, nei timori sul sistema bancario spagnolo che continuano a pesare e l’aumento del rendimento dei titoli.
L’annuncio di ieri del governo iberico circa una ricapitalizzazione della Bankia, la principale banca commerciale del paese ha acceso le preoccupazioni che l’aumento dei costi per i salvataggio alle banche possa forzare la Spagna a chiedere un salvataggio internazionale.
La Spagna ha venduto all’asta l’intera somma prevista di 3,5 miliardi di euro in titoli di stato a 2 anni, ma il rendimento ha visto un’impennata al 4,03%, contro il 3,35% del mese di aprile.
Intanto il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito al 6,50%, dal 6,34 di venerdì.
Il biglietto verde è sceso contro la sterlina, con GBP/USD in salita dello 0,19% a 1,5695.
Intanto il biglietto verde è sceso contro lo yen e contro il franco svizzero, con USD/JPY in calo dello 0,35% a 79,39 e USD/CHF in calo dello 0,37% a 0,9560.
Nei verbali del meeting del 27 aprile, la BoJ ha dichiarato che “i membri hanno menzionato alcuni fraintendimenti circa un aumento del programma di acquisti in maniera automatica” fino al raggiungimento del target dell’1%.
Il biglietto verde è sceso nei confronti delle controparti canadesi australiane e neozelandesi, con USD/CAD in calo dello 0,54% a 1,0236, AUD/USD in salita dello 0,14% a 0,9868 e NZD/USD in salita dell’1,20% a 0,7628.
In Australia il governatore della banca centrale Glenn Stevens ha dichiarato che, oltre alla crisi del debito nella zona euro, il rallentamento della Cina rappresenta una minaccia all’economia australiana, e deve essere strettamente monitorata.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,48% a 82,12.
Si prevedono scambi tranquilli, per via della chiusura di alcuni mercati europei, mentre i mercati statunitensi resteranno chiusi per il Memorial Day.