Investing.com – Il dollaro statunitense è in calo contro le principali controparti, il sentimento si è stabilizzato; tuttavia resta supportata la richiesta di valuta rifugio per via dei timori per la situazione in Grecia.
Durante il pomeriggio degli scambi europei il dollaro è ssceso contro l’euro, con EUR/USD in salita dello 0,06% a 1,2739.
L’euro si è ripreso dopo i forti cali della sessione odierna, ma persistono i timori per la minaccia di un uscita della Grecia dalla zona euro, con il paese costretto a tornare alle urne il mese prossimo.
I bond dei paesi periferici si sono ristabiliti dopo l’impennata di stamane, il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni sono rientrati al 6,3% dal 6,41%, mente i titoli analoghi italiani si sono stabiliti a 5,98% dopo aver superato il 6%.
Intanto una relazione mostra che l’IPC della zona euro si attesta al 2,6% ad aprile, invariato rispetto al mese precedente; Su base mensile l’IPC è salito dello 0,5% in linea con le aspettative dopo essere salito dell’1,3% a marzo.
Il biglietto verde è salito contro la sterlina, con GBP/USD in calo dello 0,31% a 1,5946.
La sterlina ha risentito del rapporto trimestrale di inflazione della BOE, nel quale la banca ha previsto che l’inflazione non scenderà nel breve termine e resterà invece al di sopra del target del 2% per un altro anno.
La BoE ha inoltre rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica, con i policymakers che prevedono un tasso di crescita in due anni del 2,6% contro la previsione di febbraio del 3%.
Il governatore Mervyn King ha dichiarato che la crisi del debito sovrano nella zona euro rappresenta l’unica vera minaccia alla ripresa economica britannica.
Stamane l’Ufficio di Statistica britannico ha dichiarato che il numero dei richiedenti del sussidio di disoccupazione è sceso si 13.700 unità lo scorso mese, mentre il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente all’8,2%.
Intanto il biglietto verde è salito contro lo yen ma è sceso contro il franco svizzero, con USD/JPY in salita dello 0,36% a 80,47 e USD/CHF in calo dello 0,13% a 0,9423.
Il biglietto verde è misto nei confronti delle controparti canadesi australiane e neozelandesi, con USD/CAD in salita dello 0,02% a 1,0074, AUD/USD in salita dello 0,07% a 0,9943 e NZD/USD in calo dello 0,23% a 0,7674.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,02% a 81,42.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulle concessioni edilizie, seguite dai report sulla capacità di utilizzo e sulla produzione industriale. Inoltre, la Federal Reserve pubblicherà i verbali del suo ultimo incontro di politica monetaria.
Durante il pomeriggio degli scambi europei il dollaro è ssceso contro l’euro, con EUR/USD in salita dello 0,06% a 1,2739.
L’euro si è ripreso dopo i forti cali della sessione odierna, ma persistono i timori per la minaccia di un uscita della Grecia dalla zona euro, con il paese costretto a tornare alle urne il mese prossimo.
I bond dei paesi periferici si sono ristabiliti dopo l’impennata di stamane, il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni sono rientrati al 6,3% dal 6,41%, mente i titoli analoghi italiani si sono stabiliti a 5,98% dopo aver superato il 6%.
Intanto una relazione mostra che l’IPC della zona euro si attesta al 2,6% ad aprile, invariato rispetto al mese precedente; Su base mensile l’IPC è salito dello 0,5% in linea con le aspettative dopo essere salito dell’1,3% a marzo.
Il biglietto verde è salito contro la sterlina, con GBP/USD in calo dello 0,31% a 1,5946.
La sterlina ha risentito del rapporto trimestrale di inflazione della BOE, nel quale la banca ha previsto che l’inflazione non scenderà nel breve termine e resterà invece al di sopra del target del 2% per un altro anno.
La BoE ha inoltre rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica, con i policymakers che prevedono un tasso di crescita in due anni del 2,6% contro la previsione di febbraio del 3%.
Il governatore Mervyn King ha dichiarato che la crisi del debito sovrano nella zona euro rappresenta l’unica vera minaccia alla ripresa economica britannica.
Stamane l’Ufficio di Statistica britannico ha dichiarato che il numero dei richiedenti del sussidio di disoccupazione è sceso si 13.700 unità lo scorso mese, mentre il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente all’8,2%.
Intanto il biglietto verde è salito contro lo yen ma è sceso contro il franco svizzero, con USD/JPY in salita dello 0,36% a 80,47 e USD/CHF in calo dello 0,13% a 0,9423.
Il biglietto verde è misto nei confronti delle controparti canadesi australiane e neozelandesi, con USD/CAD in salita dello 0,02% a 1,0074, AUD/USD in salita dello 0,07% a 0,9943 e NZD/USD in calo dello 0,23% a 0,7674.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,02% a 81,42.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulle concessioni edilizie, seguite dai report sulla capacità di utilizzo e sulla produzione industriale. Inoltre, la Federal Reserve pubblicherà i verbali del suo ultimo incontro di politica monetaria.