Investing.com – Il dollaro statunitense è in salita contro le principali controparti giovedì, i mercati attendono l’esito del meeting di politica monetaria BCE, mentre una serie di dati deboli provenienti dalla zona euro E dagli USA hanno continuato a pesare.
Durante la mattinata degli scambi europei il dollaro è salito contro l’euro, con EUR/USD in calo dello 0,10% a 1,3144.
Il sentimento dei mercati ha risentito negativamente di una serie di dati deboli rilasciati ieri nella zona euro che hanno mostrato un calo dell’indice PMI manifatturiero al minimo di 34 mesi ad aprile, mentre il tasso di disoccupazione nelle 17 nazioni dell’euro zona è arrivato al record del 10,7% a marzo.
La fiducia degli investitori si + indebolita dopo che rapporto USA rilasciato ieri ha mostrato che l’occupazione non agricola privata è aumentata di un destagionalizzato 119.000 nel mese di aprile, contro l’aumento previsto di 178.000. SI è trattato del minore aumento dal settembre 2011 .
I mercati restano cauti in attesa del risultato del meeting BCE e della conferenza stampa con il presidente Mario Draghi, nei timori sugli alti costi di prestito per le nazioni periferiche vulnerabili, in particolare la Spagna.
Il biglietto verde è salito contro la sterlina, con GBP/USD in calo dello 0,71% a 1,6171.
La sterlina è andata sotto pressione dopo che Markit ha dichiarato che l’indice dell’attività dei servizi nel Regno Unito è sceso al minimo di 4 mesi ad aprile, a 53,3 contro i 55,3 di marzo e contro le stime di una lettura a 54,4 ad aprile.
Il report ha fatto seguito a quello rilasciato dalla Nationwide Building Society, che ha mostrato un calo inaspettato dei prezzi delle abitazioni nel Regno Unito, con un calo dello 0,2% dopo quello dell’1% del mese scorso.
Intanto il biglietto verde è salito contro lo yen ed il franco svizzero, con USD/JPY in salita dello 0,19% a 80,29, e USD/CHF in salita dello 0,08% a 0,9139.
Il biglietto verde è misto nei confronti delle controparti canadesi australiane e neozelandesi, con USD/CAD giù dello 0,07% a 0,9857, AUD/USD giù dello 0,43% a 1,0288 e NZD/USD giù dello 0,97% a 0,8028.
I dati ufficiali rilasciati stamane hanno mostrato che le variazioni occupazionali in Nuova Zelanda sono salite meno del previsto, segnando +0,4% dopo un aumento dello 0,2% nel trimestre precedente. Gli analisti si aspettavano un aumento dello 0,5% nel primo trimestre.
Il report ha mostrato che il tasso di disoccupazione del paese è salito al 6,7%, contro il 6,4% dell’ultimo trimestre 2011, contro le aspettative di un calo al 6,3%.
In Australia i dati ufficiali hanno mostrato che l’indice di attività dei servizi è sceso a 39,6 ad aprile contro il 47,0 di marzo.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,12% a 79,30.
Gli USA rilasceranno quest’oggi un report ADP sull’occupazione non agricola, seguita dai dati del governo sugli ordinativi di fabbrica e le scorte di greggio.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno un rapporto settimanale sulle richieste di sussidio di disoccupazione, insieme ai dati sulla produttività non agricola ed i costi del lavoro. Inoltre, l’ISM pubblicherà un report sulla crescita del settore dei servizi.
Durante la mattinata degli scambi europei il dollaro è salito contro l’euro, con EUR/USD in calo dello 0,10% a 1,3144.
Il sentimento dei mercati ha risentito negativamente di una serie di dati deboli rilasciati ieri nella zona euro che hanno mostrato un calo dell’indice PMI manifatturiero al minimo di 34 mesi ad aprile, mentre il tasso di disoccupazione nelle 17 nazioni dell’euro zona è arrivato al record del 10,7% a marzo.
La fiducia degli investitori si + indebolita dopo che rapporto USA rilasciato ieri ha mostrato che l’occupazione non agricola privata è aumentata di un destagionalizzato 119.000 nel mese di aprile, contro l’aumento previsto di 178.000. SI è trattato del minore aumento dal settembre 2011 .
I mercati restano cauti in attesa del risultato del meeting BCE e della conferenza stampa con il presidente Mario Draghi, nei timori sugli alti costi di prestito per le nazioni periferiche vulnerabili, in particolare la Spagna.
Il biglietto verde è salito contro la sterlina, con GBP/USD in calo dello 0,71% a 1,6171.
La sterlina è andata sotto pressione dopo che Markit ha dichiarato che l’indice dell’attività dei servizi nel Regno Unito è sceso al minimo di 4 mesi ad aprile, a 53,3 contro i 55,3 di marzo e contro le stime di una lettura a 54,4 ad aprile.
Il report ha fatto seguito a quello rilasciato dalla Nationwide Building Society, che ha mostrato un calo inaspettato dei prezzi delle abitazioni nel Regno Unito, con un calo dello 0,2% dopo quello dell’1% del mese scorso.
Intanto il biglietto verde è salito contro lo yen ed il franco svizzero, con USD/JPY in salita dello 0,19% a 80,29, e USD/CHF in salita dello 0,08% a 0,9139.
Il biglietto verde è misto nei confronti delle controparti canadesi australiane e neozelandesi, con USD/CAD giù dello 0,07% a 0,9857, AUD/USD giù dello 0,43% a 1,0288 e NZD/USD giù dello 0,97% a 0,8028.
I dati ufficiali rilasciati stamane hanno mostrato che le variazioni occupazionali in Nuova Zelanda sono salite meno del previsto, segnando +0,4% dopo un aumento dello 0,2% nel trimestre precedente. Gli analisti si aspettavano un aumento dello 0,5% nel primo trimestre.
Il report ha mostrato che il tasso di disoccupazione del paese è salito al 6,7%, contro il 6,4% dell’ultimo trimestre 2011, contro le aspettative di un calo al 6,3%.
In Australia i dati ufficiali hanno mostrato che l’indice di attività dei servizi è sceso a 39,6 ad aprile contro il 47,0 di marzo.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,12% a 79,30.
Gli USA rilasceranno quest’oggi un report ADP sull’occupazione non agricola, seguita dai dati del governo sugli ordinativi di fabbrica e le scorte di greggio.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno un rapporto settimanale sulle richieste di sussidio di disoccupazione, insieme ai dati sulla produttività non agricola ed i costi del lavoro. Inoltre, l’ISM pubblicherà un report sulla crescita del settore dei servizi.