Investing.com – Il dollaro è salito stamane contro le principali controparti, mentre l rinnovate preoccupazioni per la crisi del debito greco hanno spinto la richiesta di valuta rifugio.
Durante la mattinata europea, l’euro è sceso contro il dollaro, con EUR/USD in calo dello 0,18%, a 1,3175.
L’euro è andato sotto pressione per la seconda operazione di rifinanziamento della BCE che ha concesso più di 500 miliardi di euro in prestito alle banche, il che equivale ad un allentamento quantitativo.
Un fallimento dell’accordo rigetterebbe il paese in un caotico default del debito sovrano.
Il sentimento è stato colpito dal report sulla fiducia dei consumatori nella zona euro, che mostra un aumento minore del previsto per marzo, restando in territorio negativo per l’ottavo mese consecutivo.
Un report separato ha mostrato che il settore dei servizi nel blocco della moneta unica si è contratto ad un passo più veloce di quanto previsto per febbraio, in calo per la quanta volta in sei mesi.
Il biglietto verde è salito contro la sterlina, con GBP/USD in calo dello 0,19% a 1,5806.
I dati di oggi hanno mostrato che l’indice PMI dei servizi nel Regno Unito è sceso di 2 punti a 53,8 destagionalizzato a febbraio contro il 56,0 di gennaio. Gli analisti si aspettavano per febbraio un calo di 1,0 punto a 55,0.
Il biglietto verde è sceso contro lo yen, ma è salito contro il franco svizzero, con USD/JPY giù dello 0,70% a 81,23 e USD/CHF in salita dello 0,14% a 0,9152.
I taders hanno venduto il biglietto verde e bloccato i profitti dopo che la valuta USA p salita al massimo di 9 mesi contro lo yen.
Lo yen è andato sotto pressione nelle ultime settimane, dopo l’operazione a sorpresa di allentamento quantitativo della Banca del Giappone, e dopo il target dell’inflazione all’1%.
In Svizzera i dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono aumentate più del previsto a gennaio,
in salita del 4,4%, più del doppio delle aspettative di un aumento del 2,0%.
Intanto il biglietto verde è salito contro le controparti australiane neozelandesi e canadesi : USD/CAD +0,44% a 0,9936, AUD/USD -0,44% a 1,0686 e NZD/USD -0,62% a 0,8240.
I dati hanno mostrato oggi che gli annunci di lavoro in Australia sono aumentati del 3,3% a febbraio, dopo un aumento del 7,5% nel mese scorso, mentre i profitti sono scesi inaspettatamente nel 4° trimestre.
Un report separato ha mostrato che il settore dei servizi australiano si è contratto a febbraio.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,07% a 79,55.
Il Premier Cinese Wen Jiabao, nel suo discorso al National People’s Congress di Pechino, ha affermato che il governo avrà come target un espansione del 7,5% quest’anno, con un target di inflazione del 4%. The govern aveva avuto un obiettivo dell’8% dal 2005 al 2011.
Nel corso della giornata, gli USA pubblicheranno i dati sugli ordini industriali, mentre l’Institute for Supply Management pubblicherà i dati sulla crescita del settore terziario.
Durante la mattinata europea, l’euro è sceso contro il dollaro, con EUR/USD in calo dello 0,18%, a 1,3175.
L’euro è andato sotto pressione per la seconda operazione di rifinanziamento della BCE che ha concesso più di 500 miliardi di euro in prestito alle banche, il che equivale ad un allentamento quantitativo.
Un fallimento dell’accordo rigetterebbe il paese in un caotico default del debito sovrano.
Il sentimento è stato colpito dal report sulla fiducia dei consumatori nella zona euro, che mostra un aumento minore del previsto per marzo, restando in territorio negativo per l’ottavo mese consecutivo.
Un report separato ha mostrato che il settore dei servizi nel blocco della moneta unica si è contratto ad un passo più veloce di quanto previsto per febbraio, in calo per la quanta volta in sei mesi.
Il biglietto verde è salito contro la sterlina, con GBP/USD in calo dello 0,19% a 1,5806.
I dati di oggi hanno mostrato che l’indice PMI dei servizi nel Regno Unito è sceso di 2 punti a 53,8 destagionalizzato a febbraio contro il 56,0 di gennaio. Gli analisti si aspettavano per febbraio un calo di 1,0 punto a 55,0.
Il biglietto verde è sceso contro lo yen, ma è salito contro il franco svizzero, con USD/JPY giù dello 0,70% a 81,23 e USD/CHF in salita dello 0,14% a 0,9152.
I taders hanno venduto il biglietto verde e bloccato i profitti dopo che la valuta USA p salita al massimo di 9 mesi contro lo yen.
Lo yen è andato sotto pressione nelle ultime settimane, dopo l’operazione a sorpresa di allentamento quantitativo della Banca del Giappone, e dopo il target dell’inflazione all’1%.
In Svizzera i dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono aumentate più del previsto a gennaio,
in salita del 4,4%, più del doppio delle aspettative di un aumento del 2,0%.
Intanto il biglietto verde è salito contro le controparti australiane neozelandesi e canadesi : USD/CAD +0,44% a 0,9936, AUD/USD -0,44% a 1,0686 e NZD/USD -0,62% a 0,8240.
I dati hanno mostrato oggi che gli annunci di lavoro in Australia sono aumentati del 3,3% a febbraio, dopo un aumento del 7,5% nel mese scorso, mentre i profitti sono scesi inaspettatamente nel 4° trimestre.
Un report separato ha mostrato che il settore dei servizi australiano si è contratto a febbraio.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,07% a 79,55.
Il Premier Cinese Wen Jiabao, nel suo discorso al National People’s Congress di Pechino, ha affermato che il governo avrà come target un espansione del 7,5% quest’anno, con un target di inflazione del 4%. The govern aveva avuto un obiettivo dell’8% dal 2005 al 2011.
Nel corso della giornata, gli USA pubblicheranno i dati sugli ordini industriali, mentre l’Institute for Supply Management pubblicherà i dati sulla crescita del settore terziario.