Investing.com - Il dollaro resta in salita contro le altre principali valute questo lunedì, nonostante i dati statunitensi deludenti di venerdì che non sono riusciti a pesare sulle aspettative di un aumento dei tassi prima della fine dell’anno.
Si prevedono volumi ridotti, per via della festività del Columbus Day negli USA. La chiusura delle banche e delle istituzioni federali USA determina la mancanza di dati questo lunedì.
La coppia EUR/USD scende dello 0,37% a 1,1159.
Sul biglietto verde inizialmente hanno pesato i dati del Dipartimento del Lavoro USA dello scorso venerdì che hanno mostrato un aumento dell’occupazione non agricola di 156.000 unità a settembre, contro le attese di un incremento di 175.000 nuovi posti di lavoro.
Il report ha mostrato inoltre che il tasso di disoccupazione è rimasto inaspettatamente stabile al 5,0%, contro le previsioni di una lettura invariata a 4,9%.
Tuttavia, secondo gli analisti il report deludente non influirà sui piani della Federal Reserve verso un aumento dei tassi quest’anno.
La coppia GBP/USD scende dello 0,38% al minimo di 31 anni di 1,2387.
La sterlina ha cancellato le perdite di venerdì ma resta sotto pressione nei timori di una ‘brusca Brexit’ per la Gran Bretagna.
Gli analisti non hanno escluso la possibilità di un “errore di digitazione” o un errore umano, ma secondo molti questo potrebbe essere stato causato dagli algoritmi successivi alle dichiarazioni del Presidente francese François Hollande, che ha preso una posizione forte sulla Brexit; questo ha di conseguenza pesato sugli scambi ridotti.
Il cambio USD/JPY è in salita dello 0,46% a 103,38, mentre il cambio USD/CHF è in salita dello 0,53% a 0,9824.
Il dollaro australiano è in salita, con il cambio AUD/USD su dello 0,15% a 0,7597, mentre il cambio NZD/USD scende dello 0,53% a 0.7129.
Il cambio USD/CAD scende dello 0,26% a
1,3262, vicino al massimo di sette mesi di 1,3314.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,30% a 96,81, non lontano dal massimo di due mesi di 97,22 toccato venerdì.