Bitcoin in netto calo, ecco perché la cripto scivola sotto i 92.000 dollari

Pubblicato 13.01.2025, 12:17
© Reuters
BTC/USD
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Investing.com – Terzo giorno di discesa consecutivo per il Bitcoin che oggi alle 11.45 cede il 3%, venendo scambiato a 91.424 dollari.

L’entusiasmo nei confronti della criptovaluta numero uno al mondo si è raffreddato la settimana scorsa sull’ipotesi che il governo degli Stati Uniti possa vendere a breve i token sequestrati sul mercato nero.

Inoltre, gli ultimi dati positivi sul lavoro Usa hanno ridotto la probabilità che la Fed tagli i tassi nel breve termine, alimentando la cautela dei trader che hanno preferito trarre profitto dalle loro posizioni sulla cripto.

L’ottima salute del lavoro Usa preoccupa gli investitori

Il mercato del lavoro americano resta in ottima forma nonostante la stretta monetaria. In base all’ultimo report dell’US Bureau of Labor Statistics, infatti, a dicembre l'economia Usa ha aggiunto 256.000 posti di lavoro, superando nettamente le previsioni di 153.000, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1% dal 4,2% di novembre.

Con un mercato del lavoro così forte e un’economia in piena salute, la Fed ora può prendersi più tempo per abbassare i tassi d’interesse e assicurarsi che l’inflazione non torni a crescere.

I tassi di interesse Usa mettono sotto pressione gli asset rischiosi

Tuttavia, tassi di interesse più alti più a lungo mettono sotto pressione il Bitcoin (e gli altri asset rischiosi), perché provocano un rafforzamento del dollaro. Al contempo, come spiega Alessio Garzone, Portfolio manager di Gamma Capital Markets,I rendimenti dei Treasury, che riflettono le aspettative sui tassi, restano alti (il 10 anni è al 4,763%), rendendo le obbligazioni un’alternativa più attraente rispetto alle azioni” e alle criptovalute.

Bitcoin in calo anche per la possibile vendita del governo

L’altro fattore che influenza le prestazioni del Bitcoin è la possibile vendita da parte del governo Usa delle criptovalute sequestrate.

Più nel dettaglio, la scorsa settimana il Dipartimento di Giustizia ha ricevuto l'approvazione di un giudice federale per vendere 69.370 Bitcoin, valutati circa 6,5 miliardi di dollari, confiscati dal mercato nero di Silk Road.

Se venisse completata, l’operazione sarebbe una delle maggiori vendite di criptovalute sequestrate mai effettuate e potrebbe influenzare ulteriormente l’andamento del Bitcoin, aumentandone la disponibilità sul mercato.

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