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Dollaro in salita, sterlina debole dopo dati sul PIL

Pubblicato 12.08.2022, 09:04
Aggiornato 12.08.2022, 08:51
© Reuters.

© Reuters.

Di Peter Nurse

Investing.com – Il dollaro USA è in salita negli scambi di questo venerdì, dopo un selloff di due giorni in quanto l’inflazione più debole del previsto ha spinto a rivalutare il futuro andamento dei tassi da parte della Fed.

Alle 8:50 AM CEST, l’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è in salita dello 0,1% a 105,045.

La debolezza del dollaro è stata causata dai dati di giovedì che hanno mostrato che i prezzi alla produzione negli USA sono inaspettatamente scesi a luglio, mentre il giorno prima i dati sull’IPC hanno mostrato una lettura invariata, indicando una possibile attenuazione delle pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti.

Questo ha spinto i mercati a rivalutare la visione sul percorso di inasprimento della Fed, ritenendo più probabile che la banca centrale americana possa aumentare i tassi di interesse di 50 punti base a settembre, e non dei 75 punti base previsti in precedenza.

La ripresa del dollaro si è manifestata più facilmente nei confronti dello yen giapponese, con USD/JPY in rialzo dello 0,3% a 133,36 grazie al rimbalzo dei rendimenti del Tesoro americano dai recenti minimi.

Il cambio GBP/USD è sceso dello 0,1% a 1,2203 dopo che i dati hanno mostrato che l’economia del Regno Unito si è contratta nel secondo trimestre per la prima volta in cinque trimestri, ma il calo è stato inferiore alle attese.

Il prodotto interno lordo è sceso dello 0,1% nel trimestre terminato a giugno, un risultato leggermente migliore dello 0,2% previsto ma in netto calo rispetto al guadagno dello 0,8% registrato nel trimestre precedente.

La scorsa settimana la Banca d’Inghilterra aveva previsto che l’economia del Paese sarebbe caduta in una lunga recessione alla fine dell’anno, e questo dato apre la possibilità che la recessione possa arrivare prima.

La coppia EUR/USD è invariata a 1,0316, con la moneta unica risente delle difficoltà che sta incontrando l’economia della zona euro.

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